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Il mercato italiano dell’Efficienza Energetica

di Alessia Valentini

Pubblicato 8 Febbraio 2012
Aggiornato 13 Ottobre 2013 10:20

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Gli strumenti più efficaci per attuare politiche di risparmio ed efficientamento energetico, i settori interessati, gli obiettivi e gli ostacoli da superare.

Nei giorni in cui il rischio di mancato approvvigionamento di gas naturale come fonte energetica per l’allarme maltempo, i dati del Rapporto Enea sull’efficienza energetica in Italia – redatto sulla base dei dati disponibili al 31 dicembre 2011 – gettano una luce tutt’altro che funesta sul panorama nazionale, che vanta risultati positivi rispetto agli obiettivi energetici imposti dall’Europa, con ottime prospettive future.

Il rapporto passa in rassegna gli strumenti nazionali per l’efficientamento energetico valutandone l’efficacia, analizza il raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio e delinea i margini di miglioramento per ogni settore di mercato e per ogni regione.

Strumenti di efficientamento

Secondo il rapporto, i cinque strumenti che facilitano l’efficienza energetica adottati a livello nazionale in Italia sono stati finora:

  1. standard minimi di prestazioni energetiche negli edifici (D.lgs 192/95)
  2. detrazioni fiscali del 20%
  3. detrazioni del 55% per interventi di riqualificazione energetica
  4. certificati bianchi (TEE)
  5. incentivi per l’acquisto di auto ecologiche

I più performanti ai fini del risparmio energetico sono risultati gli obblighi in edilizia e i certificati bianchi (TEE).

Se si guarda invece a quali misure abbiano maggiormente contribuito al taglio dei consumi in rapporto all’investimento effettuato, i più vantaggiosi sono stati le detrazioni del 55% per interventi di riqualificazione energetica sugli edifici esistenti e i certificati bianchi. Pollice verso, invece, per gli eco-incentivi per l’auto.

Settori interessati

L’aumento di efficienza energetica nelle realtà imprenditoriali e industriali permette non solo di risparmiare sui consumi propri e del Paese ma contribuisce nel tempo a quel processo di affrancamento dell’Italia dalla dipendenza energetica nei confronti dei fornitori esteri, che coprono oggi l’85% del fabbisogno italiano.

I settori che hanno registrato nello scorso biennio le performance migliori in termini di risparmio energetico sono stati quello dell’Edilizia, che ha registrato un forte incremento delle installazioni di impianti di riscaldamento efficiente, e il Terziario, grazie all’adozione di standard di prestazioni energetiche contro gli sprechi.

L’Industria ha potuto invece contare sul rinnovamento tecnologico, con l’installazione di impianti di cogenerazione al alto rendimento, di motori elettrici ad alta efficienza e il recupero del calore. Infine, il settore Trasporti ha svecchiato il parco autoveicoli acquisendo nuove vetture più ecologiche.

Scenario e prospettive

Oltre a fotografare lo stato dell’arte nel processo di adozione di efficaci misure per la gestione dell’energia atte al miglioramento del rapporto costi/benefici, il rapporto cerca di stimolare l’introduzione di politiche energetiche mirate.

Questo perché, se è vero che l’Italia ha ampiamente superato gli obiettivi al 2010 del Piano per l’efficienza energetica (PAEE) del 2007, c’è anche da dire che parte del successo è dovuto alla crisi che ha spinto le imprese a rivedere i costi e a introdurre politiche di efficientamento. Non da poco, inoltre, il contributo offerto dalle detrazioni fiscali a sostegno, come il bonus energia (detrazione 55%)

In realtà, il rapporto tra PIL e consumi energetici non è poi migliorato così tanto negli ultimi 20 anni, ed è bene ricordare che, anche se gli obiettivi per il 2016 saranno probabilmente centrati, il target europeo del 2020 è ben più “sfidante”, prevedendo infine una riduzione delle emissioni dell’80% al 2050.

Ostacoli

A complicare le cose, ci sono da segnalare ancora numerosi ostacoli che possono impedire la piena attuazione di politiche in favore dell’efficienza energetica, in primis l’eccesso di burocrazia, i forti limiti a liberalizzazioni e privatizzazioni nel settore Energia, le forti accise applicate ai prodotti energetici.

Il commissario Enea, Gianni Lelli, ha dunque proposto di rendere più stringenti gli obiettivi a breve termine e di adottare un approccio sistemico per promuovere l’efficienza nel modo più efficace possibile, auspicando la proroga delle detrazioni e dei relativi decreti attuativi.