Contro il decreto liberalizzazioni ormai in in Gazzetta Ufficiale e i tagli ufficiali agli incentivi per gli impianti fotovoltaici a terra in area agricola, ANIE/GIFI, APER, ASSOSOLARE e ASSO ENERGIE FUTURE tornano ad attaccare l’articolo 65 del decreto e alle modifiche dell’ultimo momento che vi sono state apportate: creano più danni che benefici.
Il problema è che i tagli inseriti “di soppiatto” nel decreto liberalizzazioni sono diventati retroattivi, causando gravi danni alle imprese del Fotovoltaico con investimenti in corso.
Irremovibile pare il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini sui tagli, secondo cui gli incentivi per il Fotovoltaico sono «generosi».
Investimenti fotovoltaico a rischio
Il problema però è un altro: le aziende che hanno avviato investimenti con la certezza di ricevere i contributi previsti dalla normativa vigente per gli impianti fotovoltaici a terra in area agricola e messi in esercizio entro un anno – incentivi approvati solo 10 mesi fa dal Governo Berlusconi (articolo 10 del DLgs n.28 del 3 marzo 2011) – vede ora l’Esecutivo guidato da Mario Monti chiudere i rubinetti in corsa, costringendo gli imprenditori che avevano già sostenuto tutti i costi per la realizzazione degli impianti a rimetterci di tasca propria.
A rischio non ci sono le imprese che hanno investito nel Fotovoltaico ma anche la stabilità dell’intero comparto. Decidere «senza ascoltare la voce delle forze sociali ed economiche che operano in concreto», sottolineano le Associazioni di categoria, significa ledere gravemente i diritti dei produttori fotovoltaici e la fiducia degli investitori.
Appello delle imprese
«ANIE/GIFI, APER, ASSOSOLARE e ASSO ENERGIE FUTURE unitamente hanno chiesto con forza il rapido e autorevole intervento del Parlamento, affinché in sede di conversione del Decreto venga stralciata definitivamente la nuova norma anti-Fotovoltaico» conclude il comunicato congiunto.
Il Ministro Clini
Non si è espresso sui tagli retroattivi il Ministro Clini, che in audizione alla Camera si è limitato a parlare genericamente di mantenimento degli incentivi per il fotovoltaico: le energie rinnovabili rimarranno un nodo centrale per gli obiettivi di sostenibilità ambientale del Governo e verranno messi in campo nuovi incentivi per le tecnlogie green ad alta efficienza.
Secondo Clini la situazione non è grave, perchè l’attuale sistema di incentivi per il fotovoltaico prevede «un costo dei modelli fotovoltaici inferiore del 75% rispetto al 2004»: «una redditività troppo elevata è indicatore di una distorsione del meccanismo».