Il Governo italiano ha inviato il testo definitivo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) per il 2024 alla Commissione europea, confermando gli obiettivi della prima proposta trasmessa a giugno 2023 e superando in alcuni casi i target comunitari, soprattutto sulle energie rinnovabili.
Confermato l’obiettivo dei 131 GW di rinnovabili al 2030 ed inserito anche anche uno scenario sul nucleare: 8 GW al 2050 per coprire l’11% della richiesta nazionale.
Vediamo tutto.
Aggiornamento del PNIEC: le novità 2024
Nell’aggiornamento del PNIEC è stato adottato un approccio più realistico rispetto ai primi target, mantenendo però un approccio tecnologicamente neutro.
Si prevede una forte accelerazione su alcuni settori chiave:
- fonti rinnovabili elettriche
- produzione di combustibili rinnovabili come biometano e idrogeno
- utilizzo di biocarburanti per la decarbonizzazione del parco auto esistente
- diffusione di auto elettriche
- riduzione della mobilità privata
- cattura e stoccaggio di CO2
- ristrutturazioni edilizie
- elettrificazione dei consumi finali
Energie rinnovabili
L’area con performance più alte è quella delle fonti energetiche rinnovabili (FER), dove l’Italia dovrà raggiungere al 2030 una potenza da fonte rinnovabile di 131 Gigawatt. Di questi, quasi ottanta (79.2) Gigawatt deriveranno dal solare, 28.1 dall’eolico, 19.4 dall’idrico, 3.2 dalle bioenergie e 1 Gigawatt da fonte geotermica.
Il contributo delle fonti rinnovabili al soddisfacimento dei consumi energetici nazionali al 2030 (39,4% sui Consumi Finali Lordi complessivi di energia) risulta differenziato tra i diversi settori:
- settore elettrico: quota dei consumi complessivi nazionali di energia elettrica coperta da fonti rinnovabili pari al 63,4%; si intende inoltre sviluppare una capacità addizionale da fonti innovative di oltre 5 GW;
- settore termico: quota dei consumi complessivi di energia per riscaldamento e raffrescamento coperta da fonti rinnovabili pari al 35,9%. Si precisa che la RED III porta a individuare per l’Italia un target settoriale al 2030 pari al 29,6%, che sale al 39,1% se si considerano gli incrementi indicativi previsti dall’Allegato 1a della medesima Direttiva per il conseguimento del target si intende ricorrere al contributo del recupero di calore di scarto e della quota rinnovabile dell’energia elettrica consumata per riscaldamento, alle condizioni previste dalla direttiva RED III;
- settore trasporti: quota dei consumi complessivi di energia per trasporto coperta da fonti rinnovabili, calcolata con i criteri di contabilizzazione dell’obbligo previsti dalla revisione della RED II così come modificata dalla cosiddetta RED III, pari al 34,2% a fronte di un obiettivo settoriale del 29% fissato dalla medesima direttiva.
Efficienza energetica
Grazie alle misure previste, si registra una significativa riduzione dei consumi di energia primaria e finale. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi, innalzati in considerazione dello scenario di crescita del prodotto interno lordo, bisognerà continuare a lavorare intensamente.
È raggiunto invece l’obiettivo relativo ai risparmi annui cumulati nei consumi finali tramite regimi obbligatori di efficienza.
Emissioni di gas serra
L’Italia prevede di superare l’obiettivo del “FitFor55” riguardante gli impianti industriali vincolati dalla normativa ETS, arrivando al -66% rispetto ai livelli del 2005 (obbiettivo UE, -62%).
Nei settori “non-ETS” (civile, trasporti e agricoltura), si registra un sostanziale miglioramento degli indicatori emissivi, ma sarà necessario profondere ulteriori energie per raggiungere i target europei.
Ecco gli obiettivi al 2030:
Sicurezza energetica
Si registra una netta riduzione della dipendenza da altri Paesi, favorita dalle azioni di diversificazione dell’approvvigionamento e dall’avvenuta pianificazione di nuove infrastrutture e interconnessioni.
Mercato interno dell’energia
Si prevede di potenziare le interconnessioni elettriche e il market coupling con altri Stati membri, nonché sviluppare nuove connessioni per il trasporto di gas rinnovabili, rafforzando il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo e corridoio di approvvigionamento delle rinnovabili dell’area mediterranea.
Ricerca, sviluppo e innovazione
Il PNIEC dà priorità agli obiettivi nazionali di Ricerca, Sviluppo e Innovazione per accelerare l’introduzione sul mercato di tecnologie necessarie a centrare i target definiti dal Green Deal e rafforzare la competitività dell’industria nazionale.
Nucleare sostenibile
Per la prima volta, il PNIEC include una sezione dedicata ai lavori della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile.
Secondo le ipotesi di scenario sviluppate, il nucleare da fissione e, nel lungo termine, da fusione, potrebbero fornire al 2050 circa l‘11% dell’energia elettrica totale richiesta, con una possibile proiezione verso il 22%.
Collaborazione e consultazioni
Per elaborare il Piano, il MASE ha lavorato in stretta collaborazione con altre amministrazioni competenti, coinvolgendo MEF, MIT, MIMIT, MUR e MASAF. Il supporto tecnico è stato fornito da ENEA, GSE, RSE e ISPRA, con la collaborazione del Politecnico di Torino e di Milano.
La consultazione del 2024 ha coinvolto 133 soggetti tra imprese, istituzioni, associazioni e cittadini.