Verso l’adozione di Standard Europei sul Rapporto di Sostenibilità (ESRS) anche nelle PMI non quotate, ma su base volontaria: l’EFRAG, l’ente supporta la Commissione UE per lo sviluppo degli standard, ha infatti approvato le prime bozze di Voluntary standards for non listed (VSME), in consultazione fino al 21 maggio.
L’EFRAG mira a rendere disponibile un documento semplificato per le PMI non quotate in ottica di parametri ESG da condividere con banche, finanziatori e partner. Un metodo di valutazione non giuridicamente vincolante ma di grande valore strategico.
Si tratta di aprirsi a grandi opportunità ma anche di farsi carico di un nuovo obbligo per le piccole e medie imprese, che dovranno pianificare la propria conformità.
Vediamo in dettaglio di cosa si tratta e cosa cambia per le imprese.
Adozione standard ESRS
La sostenibilità aziendale è diventata una priorità per le imprese, chiamate a un impegno concreto per affrontare le sfide ambientali, sociali e di governance (ESG). In questo contesto, la Commissione Europea ha adottato gli Standard Europei sul Rapporto di Sostenibilità (ESRS), promuovendo trasparenza e responsabilità aziendale in Europa.
L’adozione degli ESRS è stata prevista dalla direttiva n. 2013/34/EU, che riguarda i bilanci d’esercizio e consolidati e che prevedeva, all’art. 29-ter, l’adozione entro il 30 giugno 2023 dei principi di rendicontazione di sostenibilità (c.d. European Sustainability Reporting Standard – ESRS), i quali specificano le informazioni che le imprese sono tenute a comunicare.
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Obbligo di rendicontazione ESRS
La direttiva è stata successivamente emendata dalla direttiva n. 2022/2464 (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD), che ha introdotto l’art. 19-bis “Rendicontazione di sostenibilità”, il quale ha reso obbligatoria la rendicontazione secondo gli ESRS.
La Commissione europea ha infine approvato gli standard con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio tra gli oneri aggiuntivi per le imprese e la necessità di rappresentare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi del Green Deal.
ESRS: cosa cambia per le imprese?
Con l’adozione degli standard europei di sostenibilità ESRS, tutte le imprese che devono redigere la relazione di sostenibilità ai sensi della direttiva n. 2013/34/EU dovranno rendersi conformi ai nuovi principi di rendicontazione di sostenibilità, che hanno lo scopo di assicurare la qualità delle informazioni comunicate: comprensibili, pertinenti, verificabili, comparabili e rappresentate fedelmente.
Gli ESRS sono interoperabili con gli standard globali, come l’International Sustainability Standards Board (ISSB) e la Global Reporting Initiative (GRI) al fine di evitare doppie segnalazioni da parte delle imprese.
Calendario 2024-2029 di implementazione ESRS
La Commissione Europea ha approvato gli standard ESRS dopo avere raccolto i commenti forniti durante la pubblica consultazione. I principi sono in vigore dal 1° gennaio 2024 con riferimento ai rendiconti dei bilanci che iniziano dal 1° gennaio 2024 in avanti.
Le imprese devono adottare gli ESRS in base a un calendario specifico, che varia da società a società.
- Società quotate, grandi banche e grandi imprese assicurative (tutte con più di 500 dipendenti), nonché grandi società quotate extra UE con più di 500 dipendenti, che erano già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria – NFRD: dovranno adottare gli Standard per l’anno finanziario 2024 e pubblicare la loro prima dichiarazione di sostenibilità nel 2025.
- Grandi imprese, comprese quelle quotate extra UE: dovranno adottare gli Standard per l’esercizio 2025 e pubblicare la loro prima dichiarazione di sostenibilità nel 2026.
- PMI quotate, comprese quelle non UE: dovranno adottare gli Standard per l’anno finanziario 2026 e pubblicare la loro prima dichiarazione di sostenibilità nel 2027. Tuttavia, le PMI quotate possono rimandare gli obblighi di rendicontazione per altri due anni. L’ultima data possibile per iniziare la rendicontazione per una PMI quotata è l’anno finanziario 2028, con la prima dichiarazione di sostenibilità pubblicata nel 2029.
- Società extra UE che generano oltre 150 milioni di euro all’anno di ricavi nell’UE e che hanno nell’UE una succursale con fatturato superiore a 40 milioni o una controllata che è una grande impresa o una PMI quotata: dovranno dichiarare gli impatti di sostenibilità a livello di gruppo dall’esercizio 2028 e pubblicare la dichiarazione di sostenibilità dal 2029.
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Categorie degli Standard ESRS
Gli ESRS sono suddivisi in dodici standard, divisi in tre categorie:
- comuni e trasversali
- specifici (indicati con le lettere E – Environmental, S – Social e G – Governance);
- relativi a particolari settori (questi ultimi ancora da pubblicare).
Gli standard sono i seguenti:
- ESRS 1 Requisiti generali – stabilisce i principi generali da applicare nella rendicontazione secondo l’ESRS e non stabilisce di per sé specifici requisiti di informativa.
- ESRS 2 Informativa generale – specifica le informazioni essenziali da divulgare indipendentemente dall’aspetto della sostenibilità preso in considerazione. ESRS 2 è obbligatorio per tutte le società che rientrano nell’ambito CSRD.
Tutti gli altri standard sono soggetti a una valutazione di materialità. Ciò significa che la società riporterà solo le informazioni rilevanti e potrà omettere le informazioni che non sono rilevanti per il proprio modello di business e/o attività. Gli obblighi di informativa soggetti alla materialità non sono discrezionali e quindi le informazioni devono essere divulgate se sono rilevanti; il processo di valutazione della rilevanza (o meno) dell’informazione è soggetto a verifica da parte dei soggetti esterni in conformità con le disposizioni della direttiva n. 2013/34 /EU.
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Informazioni ambientali:
- ESRS E1 Cambiamento climatico
- ESRS E2 Inquinamento
- ESRS E3 Acqua e risorse marine
- ESRS E4 Biodiversità ed ecosistemi
- ESRS E5 Risorse ed economia circolare
Informazioni sociali:
- ESRS S1 Forza lavoro utilizzata
- ESRS S2 Lavoratori nella catena del valore
- ESRS S3 Comunità interessate
- ESRS S4 Consumatori ed utenti finali
Informazioni di governance:
- ESRS G1 Conduzione dell’attività
ESRS, EFRAG e prospettive future
L’EFRAG, che agisce come consulente tecnico per la Commissione in conformità con la direttiva n. 2013/34/EU, fornirà regolarmente orientamenti tecnici non vincolanti sull’applicazione dell’ESRS.
Oltre alla bozza di orientamenti su questi temi per la consultazione pubblica, l’EFRAG ha sviluppato un portale per le domande tecniche delle aziende e delle parti interessate sull’applicazione dell’ESRS e collabora con l’ISSB per garantire l’interoperabilità degli standard ESRS e ISSB, particolarmente importante per le società che devono conformarsi a entrambi gli standard.