Un nuovo Superbonus per i lavori di efficienza energetica per la sostenibilità degli edifici, in vista degli obiettivi della Direttiva Europea Case Green, sfruttando la revisione del PNRR che ha previsto nuovi incentivi per le famiglie a basso reddito: è la nuova ipotesi che si sta profilando all’orizzonte, per dare nuova linfa ad una misura rimasta imbottigliata da troppe difficoltà e per utilizzare in modo mirato e costruttivo le nuove risorse del Recovery Plan.
Vediamo dunque come potrebbe funzionare l’Ecobonus Sociale per le famiglie meno abbienti e come potrebbe integrarsi a strumenti già avviati, come il Fondo Reddito Energetico per gli impianti fotovoltaici residenziali dei nuclei a basso ISEE.
Superbonus Green come Ecobonus Sociale: prime ipotesi
La revisione del PNRR prevede la possibilità di stanziare risorse per interventi di riqualificazione energetica e lavori antisismici con le agevolazioni del Superbonus, limitandosi però ai redditi più bassi e a determinate tipologie di immobili (case popolari, condomini, RSA). L’analogia tra Ecobonus sociale e Superbonus sarebbe rappresentata dal fatto che l’aliquota potenziata dovrebbe dunque essere legata al reddito.
Ricordiamo che a tal proposito, già quest’estate era stata presentata in tal senso una proposta di legge in Parlamento volta a stimolare i lavori di efficienza energetica e la trasformazione green degli edifici.
Per le famiglie con ISEE fino a 15mila euro, ad esempio, si potrebbe concedere il Superbonus 2024 al 90% per la riqualificazione della prima casa in classe energetica G con un tetto massimo di spesa.
In base alle nuove ipotesi allo studio, inoltre, il Superbonus finanziato dal PNRR potrebbe restare per gli interventi edilizi delle famiglie con redditi bassi, con i lavori eseguiti dalle ESCo (Energy Service Company), ossia dalle società di servizi del settore dell’energia.
Le E.S.CO sono soggetti economici che operano sul mercato offrendo servizi energetici, In particolare:
- assistenza nella manutenzione degli impianti energetici,
- gestione degli impianti di produzione o utilizzo dell’energia,
- ottimizzazione dei consumi elettrici e dei contratti di fornitura dell’energia.
La direttiva Ue sulle case green impone decisioni rapide
Si tratta di proposte e ipotesi di legge che vanno nella direzione prevista dalla Direttiva UE sugli edifici efficienti, sulla quale sono intervenute diverse modifiche ma che, nella pratica, non deroga dall’obbligo di arrivare nel iro di pochi anni ad una riqualificazione energetica massiccia dell’attuale edilizia residenziale.
L’obiettivo a lungo termine sono le zero emissioni al 2050, ma ci sono una serie di target di medio termine a cui l’Italia tenterà di approcciarsi con una rimodulazione volta a rendere graduale la riconversione dell’alto numero di abitazioni in classe G), pur senza il target stringente di portare gli edifici residenziali almeno in classe energetica E entro il 2030 e alla classe energetica D entro il 2033.
Al di là del dibattito in sede europea, l’Italia è fra i paesi più lontani dal target dell’efficienza energetica degli edifici, ragion per cui sembra ragionevole un potenziamento degli attuali incentivi. Che, lo ricordiamo, già esistono, e prevedono aliquote dal 50% al 65% a seconda della tipologia di intervento.
Le prime modifiche al Superbonus dal 1° gennaio 2024
Intanto, dal 1° gennaio 2024 entrano in vigore le novità previste dalla legislazione vigente: la detrazione fiscale al 90% viene riservata ai soli condomini con aliquota al 70%, mentre per villette e unità familiari è limitata ai casi in cui i lavori siano stati pagamenti entro fine anno. La nuova aliquota si applica a tutti i lavori pagati nel 2024, anche se iniziati nel 2022 o 2023.
Fino al 31 dicembre 2023, l’aliquota al 110% o 90% spetta per:
- interventi in condominio deliberati prima del 18 novembre 2022 con Cilas entro la fine 2022, o deliberati fra il 19 e il 24 novembre 2022 e Cilas entro il 25 novembre 22;
- interventi su villette che entro il 30 settembre 2022 avevano completato il 30% dei lavori o avviati invece nel 2023.