Piano Energia: smart working e settimana corta nel nuovo PNIEC

di Barbara Weisz

Pubblicato 6 Luglio 2023
Aggiornato 30 Maggio 2024 09:39

La bozza del Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC) fissa obiettivi e nuovi target al 2030 e target proponendo anche Smart working e settimana corta.

L’edizione aggiornata del PNIEC (Piano Nazionale Energia e Clima) messo a punto dal Governo italiano e inviato a Bruxelles nei giorni scorsi, fissa nuovi obiettivi di risparmio energetico, sostenibilità e sviluppo delle energie rinnovabili fissando un percorso realistico da qui al 2030 che tocca vari ambiti della vita quotidiana, compresa la mobilità e il mondo del lavoro.

Il nuovo PNIEC 2023-2024

Il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, nell’inviare il PNIEC alla Commissione UE, ha spiegato che il documento non è ancora definitivo. «questa è una proposta, il testo conclusivo arriverà a giugno del prossimo anno: ora si apre il confronto sul documento a livello nazionale, oltre che con le istituzioni europee, anche per farlo evolvere».

Il Piano intende «concorrere a un’ampia trasformazione dell’economia, nella quale la decarbonizzazione, l’economia circolare, l’efficienza e l’uso razionale ed equo delle risorse naturali rappresentano insieme obiettivi e strumenti per un‘economia più rispettosa delle persone e dell’ambiente, in un quadro di integrazione dei mercati energetici nazionali nel mercato unico e con adeguata attenzione all’accessibilità dei prezzi e alla sicurezza degli approvvigionamenti e delle forniture».

Obiettivi di efficienza e risparmio energetico ad ampio raggio

Sul fronte dell’efficienza energetica, si mira a potenziare le misure nel settore civile (residenziale e terziario), a ridurre la domanda di mobilità privata e favorire la diffusione di veicoli green, potenziandone anche la relativa infrastruttura.

Per quanto riguarda le emissioni, l’obiettivo è la riduzione di almeno il 30% rispetto al 2021, prevalentemente nei settori trasporti, civile e agricoltura. In questo senso ci sono anche proposte trasversali, che riguardano la mobilità e che impattano sul mondo del lavoro, valorizzando buone pratiche come settimana corta e smart working per ridurre le emissioni. Si pensa infatti di:

incentivare misure tese a trasferire gli spostamenti dell’utenza dal trasporto privato a quello pubblico attraverso lo shift modale, ridurre la necessità di spostamento con politiche di favore per smart working e valutare la riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate.

Consumo di Rinnovabili al 40% entro il 2030

Il capitolo Rinnovabili prevede di accelerare la transizione dai combustibili tradizionali alle fonti rinnovabili, promuovendo l’abbandono del carbone per la generazione elettrica a favore di un mix elettrico basato su una quota crescente di rinnovabili e, per la parte residua, sul gas, e riducendo le importazioni.

Il traguardo è una quota del 40% dei consumi finali lordi di energia al 2030. I target più specifici: 37% di energia da rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, 31% nei trasporti e 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi dell’industria.

Verso la neutralità climatica

Una parte importante è dedicata anche alle tecnologie necessarie per raggiungere la neutralità climatica: qui si prevede di coinvolgere il mondo della ricerca e dell’università, sviluppando soluzione che al momento sono ancora in fase di prototipo, e potenziando anche la ricerca sul nucleare di nuova generazione, sugli SMR (small modular reactors) e sulla fusione.