L’aumento delle tariffe energetiche e la volatilità del mercato hanno impattato negativamente sulle performance aziendali per gran parte del 2022, spingendo le imprese a mettere in atto strategie per far fronte alla crisi e ridurre la spesa.
Stando agli esiti dell’indagine promossa da Centrica Business Solutions, condotta tra dicembre 2022 e gennaio 2023 su un panel formato da 500 aziende in 5 Paesi nel mondo tra cui l’Italia, la necessità di ridurre i costi energetici rappresenta la sfida più importante da affrontare nei prossimi tre anni per il mondo imprenditoriale.
La misura a cui le aziende ricorrono maggiormente per contrastare il caro bollette e la volatilità del mercato energetico, in primis, è investire nell’efficienza e nella prevedibilità dei costi energetici.
Questo significa accelerare i piani verso la sostenibilità, investendo in soluzioni energetiche a basso o nullo contenuto di CO2.
Analizzando i risultati della ricerca, tra le strategie anticrisi più diffuse compare l’acquisto di energia da fonti rinnovabili (scelta condivisa dal 40% delle imprese), tanto che l’Italia è in prima fila nell’impegno verso il Net Zero.
La cogenerazione a idrogeno, invece, rappresenta la soluzione energetica che ha più probabilità di essere implementata in futuro (73%).
Alcuni investimenti – spiega Christian Stella, Managing Director di Centrica Business Solutions Italia – sono più orientati a ottenere una maggiore prevedibilità dei costi, altri sono finalizzati a ridurli, preferibilmente nel breve termine. In realtà, molti di questi progetti otterranno entrambi i risultati. 7 aziende su 10, ad esempio, stanno pianificando di adottare la cogenerazione a idrogeno o la stanno già sperimentando perché consente una maggiore efficienza dei costi e prevedibilità di budget, grazie all’indipendenza dalla rete che mette a riparo dalle fluttuazioni del mercato energetico.
Per raggiungere il Net Zero le aziende italiane ricorrono ai finanziamenti (51%) e ai prestiti bancari (50%), sebbene siano in aumento anche i prestiti legati alla sostenibilità (55%), il private equity (50%) e opex (46%).
La tendenza è quella di finanziare le soluzioni energetiche con le spese operative invece che con investimenti di capitale.