Tutte le banche che accettano la cessione di crediti edilizi

di Noemi Ricci

Pubblicato 8 Gennaio 2024
Aggiornato 15 Agosto 2024 06:49

logo PMI+ logo PMI+
Cessione crediti edilizi, ultime notizie 2024: tutte le banche che comprano bonus, le novità da Poste e le offerte sulle piattaforme di intermediazione.

Il 2024 si è aperto con alcune novità per la cessione dei crediti edilizi, con Poste Italiane che ha bloccato gli acquisti per le quote maturate nell’anno ed il rilancio delle offerte per quote maturate nel 2024 ed annualità successive su piattaforma Federbonus.

Da fine 2023, invece, Intesa Sanpaolo si è resa disponibile ad acquisite crediti dai soci dell’Associazione Esodati del Superbonus, fino ad un importo massimo complessivo di 80 milioni di euro.

Per il resto, gli operatori che ad oggi operano in questo mercato sono sostanzialmente gli stessi da alcuni mesi.

Cessione crediti edilizi: la situazione a gennaio 2024

Per i tax credit incagliati da Ecobonus, Bonus Ristrutturazione, Sismabonus, Bonus Barriere Elettroniche, Bonus Fotovoltaico e Bonus Colonnine di ricarica, Ad oggi le strade sono tre:

  • Poste Italiane (solo per le prime cessioni dei privati e con blocco fino al 2025 per le quote maturate nel 2024);
  • banche che accettano crediti (per lo più da imprese, ma non sempre);
  • piattaforme di intermediazione tra domanda e offerta (con nuove offerte, anche ad ottobre).

Vediamo dunque quali soggetti e banche hanno ripreso le cessioni, per quali crediti e con quali vincoli.

Quali banche hanno riaperto la cessione del crediti?

Ad oggi, sono ancora pochi gli istituti che hanno riaperto alle cessioni del credito, per le vecchie pratiche oppure per le imprese: Intesa Sanpaolo (che acquista a determinate condizioni e che si è reso disponibile ad acquisire i crediti di circa 500 famiglie socie dell’associazione Esodati del Superbonus); UniCredit (tramite il cessionario EBS Finance); BPER Banca (con un plafond di 200 milioni per interventi di ristrutturazione nel centro Italia tramite Super-Sismabonus); Credit Agricole (che ha aggiornato il foglio illustrativo delle offerte di acquisto bonus) ha ripreso l’acquisto di crediti 2022.

Poste Italiane mantiene aperta la cessione, ma sempre a determinate condizioni.

Sparkasse è ancora in fase di sospensione degli acquisti, Banco BPM e Mediolanum avevano annunciato l’intenzione di riaprire ma al momento non ci sono novità.

Ci sono poi alcune piattaforme di intermediazione che mettono in contatto venditori e acquirenti, la valutazione di offerte di acquisto di bonus edilizi:

  • Finanza.Tech,
  • SiBonus,
  • Girocredito,
  • Innova Credit,
  • FederBonus.

Chi può fare la cessione del credito a Intesa Sanpaolo?

Intesa Sanpaolo ha riaperto il suo servizio di acquisizione crediti, operando sia tramite piattaforma proprietaria sia tramite quella Deloitte. Le offerte sono due:

  • liquidità a seguito del completamento dei lavori e del passaggio del credito nel cassetto fiscale della banca;
  • cessione credito in base all’avanzamento lavori per interventi ancora in corso.

Per gli Esodati del Superbonus, ci sono a disposizione 80 milioni di euro per lo smobilizzo dei loro crediti incagliati.

Chi può cedere i crediti a UniCredit?

Il gruppo UniCredit, tramite la società veicolo EBS Finance, acquista i crediti maturati, con importo compreso tra 10mila e 600mila euro, dai propri clienti cessionari Partite IVA, per spese sostenute nel 2022. Per poter cedere i bonus, è necessario aver completato i lavori e maturato già i crediti fiscali.

L’acquisto è limitato ai crediti derivanti da sconto in fattura, da parte di artigiani e professionisti titolari di conto corrente presso la banca, per crediti riferiti a spese sostenute nel 2022 (provvisti di codice identificativo univoco) con importo compreso tra 10mila e 600mila euro. Il tutto a patto che chi cede il credito sia in possesso di asseverazioni, attestazioni e visto di conformità per tutte le tipologie di intervento (anche edilizia libera) oltre che il codice univoco previsto dalla normativa.

Il prezzo di acquisto dei crediti dipenderà dal tipo di bonus di cui si tratta, andando dal 70% all’85,80% del valore nominale del credito maturato. Resta fermo che l’acquisto dei crediti per un SAL non impegna la banca ad acquistare anche i successivi.

Chi può cedere i crediti edilizi a Credit Agricole?

Credit Agricole ha pubblicato le nuove offerte di acquisto di bonus edilizi (Superbonus e non solo, comprando crediti relativi a lavori 2022, sia da famiglie sia da imprese.

Quali crediti cedere su Finanza.Tech?

Tra gli operatori del settore c’è anche Finanza.Tech, che tramite la sua piattaforma di cessione del credito intermedia le offerte di importanti partner finanziari. L’azienda opera con diverse formule e varie proposte, in merito alle quali è utile consultare direttamente il portale, trattandosi di un’offerta molto varia e articolata.

Cos’è il Portale SiBonus per la cessione crediti?

Il Portale SiBonus è una piattaforma che facilita l’incontro tra domanda e offerta di tali crediti, utilizzato sia venditori e dagli acquirenti dei bonus per il settore edile. Con una convenzione tra InfoCamere e Confartigianato, la piattaforma è stata aperta agli iscritti all’associazione per l’acquisto e la vendita di tali crediti.

Come funziona Girocredito per la cessione crediti?

Girocredito funziona come un’asta, nella quale i crediti sono venduti da privati e aziende a potenziali acquirenti privati o banche, che inseriscono la propria offerta d’acquisto e si accaparrano la transazione in base alla convenienza per il venditore.

Come vendere bonus edilizi su Innova Credit?

La piattaforma Innova Credit permette di acquistare crediti edilizi certificati con uno sconto  rispetto al prezzo al valore nominale, del 15% per i crediti compensabili in 4 anni e fino al 28,5% per le compensazioni in 10 anni, così che le imprese cedenti possano quanto meno recuperare lo sconto nell’ultimo anno di compensazione.

Come funziona FederBonus per la cessione crediti?

La piattaforma di FederContribuenti, denominata FederBonus, è riservata alle imprese con 2 milioni di crediti già presenti nel cassetto fiscale.

La piattaforma informatica, agevola l’acquisto e la vendita dei bonus fiscali incagliati nei cassetti fiscali, con l’obiettivo di sbloccare le pratiche grazie a condizioni della transazione più vantaggiose per entrambe le parti (cedenti e cessionari).

A chi è riservata la cessione crediti a Poste Italiane?

Poste Italiane ha finalmente riaperto i battenti, riattivando il 3 ottobre 2023 la sua piattaforma web di acquisto crediti, ma per i soli clienti privati, e per prime cessioni di importo massimo massimo a 50mila euro.

Nulla di fatto, invece, per il veicolo finanziario pubblico-privato di cui il Governo si era fatto promotore e che avrebbe dovuto virtualmente coinvolgere soggetti come CDP ed Enel X per acquisire crediti fiscali certificati come certi, liquidi e esigibili da un primo cessionario, per poi ricederli a terzi in base al loro calendario di scadenze fiscali, per compensare o ottenere il rimborso delle imposte.

Cessione credito BancoPosta?

Poste Italiane compra crediti d’imposta edilizi soltanto dai cedenti originari e per quote annuali fruibili dal 2023 in relazione a crediti per spese sostenute nel 2022 o a rate residue di spese sostenute negli anni precedenti. Possono effettuare la domanda di cessione solo i privati titolari di un conto corrente BancoPosta.

La cessione del credito a Banca Mediolanum è ancora è attiva?

Al momento non è possibile effettuare richieste di nuove cessioni a Banca Mediolanum. Sul sito web dell’istituto di credito si legge la seguente nota informativa:

Si avvisa la gentile clientela che l’offerta d’ acquisto di crediti d’ imposta da parte di Banca Mediolanum è terminata, considerato il raggiungimento del plafond per l’ anno 2022.

La situazione aggiornata dei crediti edilizi

Dopo la sospensione imposta alla cessione del credito e allo sconto in fattura, prevista dal Decreto Superbonus (DL 11/2023), sono state concesse solo alcune deroghe (ad esempio per lavori in edilizi libera con acconti pagati o accordi formali già presi al 17 febbraio), allentati i vincoli per le responsabilità delle banche e prevista la possibilità di compensare il 10% dei crediti edilizi in pancia alle imprese con BTP decennali con scadenza dal 2028.

Restano decine di miliardi di crediti incagliati per le imprese, che dal 2 maggio possono scegliere di spalmare il tax credit in 1o rate annuali. E restano non cedibili i crediti dei privati, che potranno detrarli in 10 quote di pari importo in dichiarazione dei redditi, saltando un anno d’imposta.

Come funziona la cessione del credito nel 2024?

Per il 2024 non ci sono novità in termini legislativi: entro fine 2023, il Governo ha introdotto eccezioni al blocco della cessione dei crediti soltanto per la rimozione di barriere architettoniche, per immobili danneggiati dall’alluvione nelle Marche e dai terremoti, per gli edifici dell’IACP, ONLUS e Cooperative di abitazione e per i lavori di riqualificazione urbana.

Sullo sfondo, ci sono le operazioni straordinarie, come quella di Intesa Sanpaolo per lo smobilizzo parziale dei crediti appartenenti agli Esodati del Superbonus, oppure le operazioni di alcune banche e soggetti finanziari che mirano a smaltire almeno i crediti 2022 sbloccando le vecchie pratiche. E le nuove promozioni di singoli soggetti privati, come la novità dell’offerta SENEC, annunciata lo scorso 18 settembre: l’azienda ha lanciato una campagna di smobilizzo di crediti da Superbonus ed Ecobonus per installatori e imprese cessionari a fronte di un acquisto di propria merce.