Come spiega Fabio Barchiesi, Responsabile Coordinamento Implementazione Piano e Iniziative Strategiche di Cassa Depositi e Prestiti:
In prima linea, tra le dieci aree di intervento di Cassa Depositi e Prestiti allineate agli obiettivi dell’Agenda 2030, figura il pillar della Transizione Energetica. Nonostante il nostro Paese abbia registrato performance positive in relazione ai target del pacchetto clima-energia con orizzonte 2020, è ora chiamato ad un cambio di passo insieme all’Europa. Come? Incrementando il peso delle rinnovabili, elettrificando i consumi energetici, promuovendo l’efficienza energetica, sfruttando nuove tecnologie e diversificando le interconnessioni con l’estero.
Le dichiarazioni di Fabio Barchiesi ricordano come l’Italia abbia pienamente centrato i target del pacchetto per il clima e l’energia in vigore con Horizon 2020, registrando una performance particolarmente brillante per la riduzione delle emissioni e del consumo di energia.
Il cammino verso il raggiungimento degli obiettivi ha però subito un cambiamento dopo che la Commissione Europea ha adottato a luglio 2021 il pacchetto “Fit for 55” che propone di ridurre di almeno il 55% le emissioni di gas serra al 2030 rispetto ai livelli del 1990, rafforzando il precedente obiettivo fissato al 40%.
L’Unione Europea ha inoltre fissato l’obiettivo, entro il 2050, del “net zero”: uno scenario di economia a zero emissioni di gas serra, dove per ogni emissione prodotta si prevede un meccanismo di compensazione per renderne l’impatto climatico neutro. A valle di queste nuove direttive, Cassa Depositi e Prestiti ha approvato il Piano Strategico, una pianificazione che vede come primo pillar la transizione energetica.
- Cassa Depositi e Prestiti coglie la sfida dell’Unione Europea, zero emissioni di gas serra nel 2050
- Cassa Depositi e Prestiti punta a sfruttare i margini di miglioramento che offre l’Italia
- CDP: l’efficientamento energetico degli edifici si presenta come un obiettivo sfidante
- Fabio Barchiesi: “Cassa Depositi e Prestiti in prima linea per la promozione della sicurezza del sistema energetico nazionale”
Cassa Depositi e Prestiti coglie la sfida dell’Unione Europea, zero emissioni di gas serra nel 2050
Il Piano Strategico per il triennio 2022-2024 di Cassa Depositi e Prestiti guarda al futuro e si pone importanti obiettivi finalizzati alla crescita e allo sviluppo sostenibile dell’Italia, tenendo conto delle nuove sfide lanciate dall’Unione Europea. Cassa Depositi e Prestiti vuole colmare i ritardi del Paese e creare un significativo impatto a livello economico, sociale e ambientale, puntando a rimanere un punto di riferimento per il territorio e per le imprese.
La SpA controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ha tradotto queste sfide in 10 aree di intervento allineate agli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile (SDGs) e alle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR).
Cassa Depositi e Prestiti ha, quindi, raccolto le sfide lanciate dall’Unione Europea in termini di transizione energetica, sfide che richiedono a tutta l’Italia un deciso cambio di passo per intercettare un sentiero di sviluppo sostenibile che accompagni ad una solida crescita economica, un uso sempre più efficiente delle risorse, anche al fine di contribuire alla mitigazione degli impatti dei cambiamenti climatici.
Nel Piano Strategico di Cassa Depositi e Prestiti, la transizione energetica gioca un ruolo fondamentale e si inserisce nella più ampia sfida centrata sul contrasto al cambiamento climatico, da perseguirsi attraverso strategie sia di mitigazione che di adattamento. CDP ha scelto così di puntare sulla green economy, nuova frontiera che potrebbe generare impatti estremamente significativi; si stima, infatti, che nell’arco dei prossimi 10 anni gli interventi necessari ad abbattere le emissioni di gas serra e a raggiungere la neutralità climatica potrebbero generare benefici nell’ordine dei 400 miliardi di euro.
Cassa Depositi e Prestiti punta a sfruttare i margini di miglioramento che offre l’Italia
Gli interventi dovranno essere focalizzati, in particolare, su quattro assi interdipendenti che, se correttamente implementati, hanno il potenziale di innescare un circolo virtuoso nel comparto energetico a supporto sia di cittadini e imprese, sia della competitività del sistema Paese. In particolare, è fondamentale intervenire su incremento e integrazione della capacità di generazione da fonti rinnovabili, sull’elettrificazione dei consumi energetici, sulla promozione dell’efficienza energetica, sullo sviluppo di nuove iniziative e nuovi vettori energetici.
Guardando a orizzonti temporali più lunghi, sarà fondamentale intervenire su varie dimensioni per raggiungere gli obiettivi comunitari per una completa transizione energetica, anche verso comparti in cui l’Italia ha ancora margini di miglioramento, come la mobilità elettrica. Sebbene il nostro Paese abbia visto una crescita significativa nelle immatricolazioni di automobili green (elettriche, ibride e ibride plug-in), passate dal 6,5% al 40% circa negli ultimi due anni, presenta ancora dei ritardi rispetto agli altri Paesi europei. Con il 10% di veicoli totalmente elettrici l’Italia è ancora distante dal 20% circa di Germania, Francia e UK. Il nostro Paese ha inoltre una limitata rete infrastrutturale, con circa 0,8 stazioni di ricarica ogni 100 km contro le 3,7 della Gran Bretagna e le 2,7 della Germania.
Cassa Depositi e Prestiti spiega nel proprio Piano Strategico l’importanza di intervenire nella logica di un ripensamento dei servizi di mobilità pubblica sul territorio, in linea con quanto previsto dagli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), al fine di fare quel salto di qualità richiesto dall’Unione Europea in termini di mobilità elettrica. Attualmente, infatti, assistiamo ad un duplice ordine di problemi. Da una parte, il nostro Paese è caratterizzato per lo scarso utilizzo dei mezzi pubblici rispetto a quelli privati, dall’altra, questo si affianca ad un’offerta generalmente caratterizzata da mezzi vetusti e poco efficienti con un’età media pari a 10,1 anni contro circa i 7 degli altri peer.
CDP: l’efficientamento energetico degli edifici si presenta come un obiettivo sfidante
Passando al tema dell’efficientamento energetico degli edifici, Cassa è pronta a raccogliere una sfida piuttosto ambiziosa.
Il contesto italiano mostra una dinamica in miglioramento, con la maggior parte delle nuove costruzioni caratterizzate dalle classi energetiche più alte (90% classe A-B), ma ancora con ampi margini di efficientamento, considerando che ad oggi oltre il 60% degli edifici residenziali e circa il 45% degli edifici non residenziali appartengono alle classi energetiche inferiori (F-G).
Secondo gli ultimi dati disponibili, dal 2005 al 2019 le emissioni di gas collegate all’utilizzo degli edifici in Italia si sono ridotte del 18% contro una media UE del 23%.
Fabio Barchiesi: “Cassa Depositi e Prestiti in prima linea per la promozione della sicurezza del sistema energetico nazionale”
Fabio Barchiesi prosegue:
Nell’ottica del pieno raggiungimento degli obiettivi prefissati, diventa fondamentale la promozione della sicurezza del sistema energetico nazionale, garantendo l’adeguato dimensionamento e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e presidiando, in particolare, le infrastrutture strategiche per l’utilizzo dei vettori energetici di transizione, quali il gas naturale, nel passaggio graduale verso un’economia a basso impatto di carbonio.
Cassa Depositi e Prestiti spiega nel Piano Strategico come sia fondamentale, nel perseguire un passaggio graduale e ordinato verso un’economia a basso impatto di carbonio, garantire la sicurezza del sistema energetico nazionale, tornata ad assumere estrema rilevanza alla luce dell’evoluzione del contesto internazionale legata, in particolare, all’invasione dell’Ucraina.
L’emergenza ha infatti evidenziato le vulnerabilità del nostro Paese sotto il profilo della sicurezza energetica, con particolare riferimento alle infrastrutture di approvvigionamento di gas naturale.