Eolico, un nuovo studio aiuta a individuare le aree a maggior potenziale

di Anna Fabi

Pubblicato 29 Novembre 2022
Aggiornato 30 Novembre 2022 08:53

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Energia eolica: un nuovo studio CNR-IBE individua le aree potenzialmente più produttive per i parchi, elaborando serie storiche di dati metereologici.

Un nuovo studio dell’Istituto per la BioEconomia del CNR traccia una nuova strada per stabilire quali zone possano essere potenzialmente idonee per la produzione di energia eolica e quale rendimento nel lungo termine può avere un parco eolico.

Analizzando serie storiche di dati metereologici riguardanti varie aree della Terra negli ultimi vent’anni, è risultato possibile ottenere valutazioni preliminari utili a identificare i siti che potrebbero risultare più adatti a produrre energia dal vento.

La ricerca, pubblicata su Renewable and Sustainable Energy Reviews, è firmata dall’ing. Giovanni Gualtieri (CNR-IBE), che spiega il metodo alla base dello studio.

Partendo dai dati storici ottenuti da strumentazioni come stazioni a terra, torri meteorologiche, radiosondaggi, boe marine, satelliti e altro, queste analisi ci consentono di ricostruire le condizioni atmosferiche del passato in maniera attendibile e, di conseguenza, di valutare preliminarmente la risorsa eolica e la produttività energetica di un determinato sito.

Lo studio ha preso in esame i dati storici del vento registrati dal 2004 al 2021, in oltre 300 località sparse in tutto il mondo. Il vantaggio di questa metodica, dai risvolti economico-produttivi non indifferenti, è evidente:

le rianalisi sono dati immediatamente disponibili, hanno copertura mondiale e non obbligano a campagne di monitoraggio localizzate di lunga durata, dai costi spesso elevati.

Non solo: utilizzando lo storico dei dati metereologici, opportunamente modellizzati, è possibile prevedere l’andamento di un parco eolico in termini di rendimento nel lungo termine, ottimizzando il ritorno sull’investimento.

Considerato l’attuale scenario economico-politico che accelera la corsa di ogni governo verso la produzione nazionale di energie rinnovabili, e considerando in modo particolare le già elevate potenzialità che l’Italia vanta nel settore dell’eolico, con questa nuova metodica lo sfruttamento del vento come fonte di energia guadagna un nuovo strumento a supporto di politiche per la transizione energetica del Paese i ottica green.

Tra l’altro, dallo studio è emersa la particolare affidabilità delle rianalisi nelle zone pianeggianti dell’entroterra e in aree lontane dalla costa. Come sottolinea Gualtieri, quest’ultimo aspetto potrebbe essere particolarmente rilevante per paesi come l’Italia, che non hanno ancora sfruttato le potenzialità dell’eolico offshore.