Con il caro vita dovuto all’inflazione ed il costo delle bollette alle stelle, gli italiani hanno scoperto i vantaggi dei sistemi di autoproduzione da fonti rinnovabili, complice l’iper-ammortamento delle aziende ed il Superbonus delle famiglie, che in molti casi consente di installare gli impianti a costo zero.
Vediamo come funziona l’autoconsumo fotovoltaico, quanto rende autonomi dalla rete elettrica e quali sono i passi da compiere per risparmiare sulle bollette dell’energia, sia per le utenze domestiche (ad esempio con i pannelli solari da balcone) che per quelle aziendali.
Che cosa si intende per autoconsumo fotovoltaico?
Per autoconsumo da Rinnovabili si intende la possibilità di produrre autonomamente l’energia elettrica necessaria per i propri consumi energetici, sfruttando fonti rinnovabili. Per autoconsumo fotovoltaico si intende la capacità di utilizzare l’energia solare prodotta direttamente dal proprio impianto, quindi nello stesso luogo in cui viene prodotta.
Quali sono i vantaggi dell’autoconsumo fotovoltaico?
Scegliendo di consumare l’energia elettrica prodotta dal proprio impianto fotovoltaico si ottengono numerosi vantaggi: si può risparmiare sulle componenti variabili dei costi in bolletta: quota energia, oneri di rete e relative imposte, comprese accise e IVA; si risparmia sull’impianto, sfruttando le detrazioni IRPEF al 50% per i privati e al 130% per le imprese; si riducono le emissioni di CO2 e altri gas nocivi, riducendo così l’impatto ambientale.
In alternativa all’autoconsumo si può scegliere di guadagnare con lo Scambio sul Posto o aderendo ad altre iniziative del GSE, come il Ritiro Dedicato e il DM Isole Minori. L’autoconsumo prevede infatti che l’energia venga utilizzata immediatamente dall’utente finale, mentre lo Scambio sul Posto che l’energia venga immessa nella rete di distribuzione, gestita dal distributore locale.
Come funziona l’autoconsumo del fotovoltaico?
Installando un impianto fotovoltaico privato, l’energia prodotta dai pannelli solari viene utilizzata per soddisfare tutto, o in parte, il fabbisogno energetico dell’edificio. Dal punto di vista tecnico, le celle in silicio dei pannelli fotovoltaici assorbono la luce solare e la convertono in corrente elettrica continua che, attraverso l’inverter, viene commutata in corrente alternata da immettere in rete.
Qualora presente, la batteria di accumulo immagazzina energia prodotta da utilizzare in assenza di sole o per alimentare i dispositivi in bassa tensione.
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Quanto autoconsumo con fotovoltaico?
L’autoconsumo fotovoltaico istantaneo, ovvero l’energia utilizzata nel momento stesso in cui viene prodotto, degli impianti privati va di solito dal 20-30% al 50% dei kwh prodotti dal proprio impianto.
Come risparmiare in bolletta con autoconsumo fotovoltaico?
L’ideale sarebbe poter spostare i consumi energetici nelle ore di luce, così da sfruttare al massimo le potenzialità dei pannelli solari e ottenere il massimo dei risparmi sulle bollette energetiche. Un altro accorgimento è quello di eliminare il gas, passando ai piani cottura elettrici, meglio se a induzione, e a sistemi di riscaldamento e produzione dell’acqua calda che sfruttano l’energia elettrica.
Quando conviene l’accumulo fotovoltaico?
Qualora si abbia la necessità di sfruttare l’energia solare in orari in cui non c’è l’esposizione diretta, ovvero di sera/notte, può risultare conveniente installare un sistema di produzione di energia fotovoltaica con accumulo. Ovvero con una batteria in grado di immagazzinare l’energia prodotta e non consumata in quel momento, per far sì che possa essere utilizzata in un secondo momento.
Un sistema di accumulo fotovoltaico, dunque, può risultare conveniente anche quando non si riesce ad auto-consumare sul momento tutta l’energia prodotta dal proprio impianto. Se ben studiati, i sistemi di accumulo fotovoltaico consentono di raggiungere un livello di indipendenza energetica quasi totale.
Come funziona un fotovoltaico senza accumulo?
Quando si parla di impianto fotovoltaico senza accumulo si intende un impianto solare che non è munito di meccanismo di immagazzinamento dell’energia elettrica. In questa configurazione è possibile auto-consumare solo l’energia prodotta istantaneamente dall’impianto, mentre ad esempio di notte bisognerà prelevare l’energia dalla rete.