Nel Decreto Energia è previsto un nuovo vincolo di legge, che da maggio impone un limite massimo e minimo alla temperatura impostata nel termostato degli impianti di condizionamento dell’aria di scuole e uffici della PA.
Il nuovo obbligo è previsto, in una prima fase, dall’1 maggio 2022 al 31 marzo 2023 e riguarda edifici e uffici pubblici; per il momento restano esclusi strutture ospedaliere, RSA e uffici privati.
La cosiddetta “operazione termostato” dispone che la temperatura media all’interno degli edifici pubblici resti compresa nella media ponderata dei 19 gradi d’inverno e 27 gradi d’estate, con un margine di tolleranza di 2 °C.
In pratica, si riduce di un grado l’attuale limite (20° C) già previsto dalla legge per la regolazione dei riscaldamenti invernali nelle strutture pubbliche, che con la nuova legge potrà arrivare anche a 21° C d’inverno senza incorrere in multe. Per i trasgressori, infatti, sono già previste sanzioni pecuniarie: da un minimo di 500 euro fino ad un massimo di 3.000 euro.
In più, si prevede anche un limite per i climatizzatori estivi, per evitare consumi eccessivi, tipici della stagione calda quando i condizionatori restano accesi a oltranza, consumando gas oltre che energia elettrica.
Più che mirare a migliorare l’efficienza energetica, dunque, le nuove regole sulla temperatura minima e massima di riscaldamenti e condizionatori negli edifici pubblici servono a tagliare i consumi di energia e risparmiare 4 miliardi di metri cubi di gas (7-8% dei consumi) per diventare meno dipendenti dalle forniture russe.
Le disposizioni sono contenute in un emendamento al decreto legge recante “Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”. Il testo è attualmente al vaglio del Senato, che deve convertirlo in legge entro il 30 aprile.