I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) sono sempre più numerosi e proprio per questo è di fondamentale importanza conoscere bene le regole per lo smaltimento corretto di questi prodotti a fine vita, perché guasti o non più in uso. Gettare elettrodomestici, macchinari e apparecchi seguendo le linee guida dedicate non soltanto consente di evitare e sanzioni ma è un gesto di responsabilità sostenibile. Molte parti dei RAEE possono infatti essere recuperate o riciclate, riducendo notevolmente gli sprechi e l’inquinamento ambientale e alimentando l’economia circolare.
Secondo le stime, ogni anno in Italia ogni cittadino produce in media circa 13 chili di RAEE. E c’è di peggio: la maggior parte di questi rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche non viene smaltita come dovrebbe. Vediamo dunque la procedura corretta da seguire per lo smaltimento dei RAEE e cosa non fare quando arriva il momento di buttare gli elettrodomestici.
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Elettrodomestici e RAEE mai nell’indifferenziata
Tra gli errori più comuni commessi da coloro che devono buttare degli elettrodomestici è di gettarli insieme ai rifiuti indifferenziati, soprattutto se si tratta di elettrodomestici di piccole dimensioni come smartphone, caricabatterie, macchine fotografiche e lampadine. RAEE grandi o piccoli non vanno mai buttati nella spazzatura comune, neanche nel cassonetto dell’indifferenziata, perché in questo modo non solo si inquina l’ambiente ma si inibisce anche la possibilità di recuperare materie prime.
RAEE ed elettrodomestici da smaltire: dove portarli
È importante smaltire gli elettrodomestici, gli apparecchi elettrici ed elettronici – i RAEE in generale – in modo idoneo. Questo può essere fatto in maniera semplice e veloce, portandoli:
- alle isole ecologiche o centri di raccolta comunali, dove il personale presente è a disposizione degli utenti per ogni tipo di informazione e di aiuto per il corretto conferimento dei rifiuti;
- nei negozi di elettronica e di elettrodomestici che vendono questo tipi di apparecchiature, che sono obbligati ritirare i RAEE gratuitamente e a smaltirli in maniera idonea, purché le dimensioni del punto vendita superano i 400 metri quadrati. Il negozio può tuttavia opporsi al ritiro nel caso in cui l’elettrodomestico sia privo delle sue componenti essenziali o rappresenti un rischio concreto per la salute e la sicurezza del personale.
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Come smaltire grandi apparecchi ed elettrodomestici
Per gli elettrodomestici grandi ed ingombranti che non possono essere trasportati autonomamente, i Comuni o le società che gestiscono lo smaltimento dei rifiuti comunali mettono a disposizione dei residenti un servizio di ritiro a domicilio, solitamente gratuito (con o senza ritiro al piano) e su prenotazione. I riferimenti e le modalità di ritiro solo solitamente indicati sui siti istituzionali del Comune di residenza.
Quando si acquista un nuovo elettrodomestico, inoltre, grande o piccolo che sia, si ha diritto allo smaltimento gratuito per quello da buttare. Il negozio ha l’obbligo di accettare eventuali richieste di smaltimento, ma non di ritirarlo a domicilio (molti però offrono questo servizio, gratuitamente se contestuale alla consegna del bene acquistato).
Abbandono di elettromestici e RAEE: cosa si rischia?
Qualora lo smaltimento di elettrodomestici e RAEE venga effettuato non rispettando le regole stabilite da apposito decreto del Ministero dell’Ambiente (DM n. 121/2016), ad esempio buttandoli con i rifiuti indifferenziati o abbandonandoli vicino ai cassonetti, si rischia l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 300 € a un massimo di 3.000 €. Importi che devono essere raddoppiati in caso di abbandono o errato smaltimento di rifiuti pericolosi.