Sviluppo sostenibile: imprese in prima linea

di Anna Fabi

Pubblicato 5 Giugno 2019
Aggiornato 6 Giugno 2019 15:44

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Le imprese dettano linee guida per favorire un maggiore sviluppo sostenibile in vista dell’Agenda 2030.

La sostenibilità rappresenta un fattore strategico per le imprese, un importante elemento in grado di conferire valore e potenziare la reputazione.

Sulla base di questo principio, Unioncamere e le dieci associazioni imprenditoriali più rappresentative aderenti all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), hanno messo nero su bianco le linee di azione necessarie per traghettare l’Italia verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’Agenda 2030.

Le imprese – riunite in Alleanza delle Cooperative Italiane, Confagricoltura, Confartigianato Imprese, CIA-Agricoltori Italiani, Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA), Confcommercio, Confindustria, Federazione Banche Assicurazioni e Finanza (FeBAF), Unioncamere e Utilitalia – chiedono quindi l’apertura di un tavolo di lavoro presso la Presidenza del Consiglio, indicando gli interventi necessari per creare un contesto adatto allo sviluppo sostenibile, affrontando insieme la dimensione sociale della trasformazione ecologica del sistema produttivo.

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Sono le stesse associazioni a rinnovare gli impegni assunti con la sottoscrizione del “Patto di Milano” nel 2017. Secondo quanto emerso dall’indagine che ha coinvolto un campione di cittadini, inoltre, il 72% delle persone ritiene che le imprese dovrebbero occuparsi di sostenibilità in modo concreto, mentre per il 67% è giusto che le imprese di qualsiasi tengano conto degli Obiettivi di sviluppo sostenibile anche comportando un aumento dei prezzi dei prodotti o dei servizi.

Allo stesso tempo, il 48% degli italiani intervistati mostra ancora scetticismo nei confronti del reale impegno delle imprese verso gli standard di sostenibilità.

L’Agenda 2030 riconosce alle imprese e alla finanza un ruolo fondamentale – sottolinea il Portavoce dell’ASviS Enrico Giovannini – ed è evidente il cambiamento culturale che sta avvenendo, anche in Italia.

Il nostro Paese è ricco di aziende virtuose rispetto allo sviluppo sostenibile, ma questo non vale ancora per il sistema nel suo complesso, anche per l’assenza di politiche adeguate.