Con il crescere della diffusione dell’Internet delle cose si inizia a porre il problema dei costi ambientali legati alllo smaltimento dell’enorme quantità di elementi elettronici contenuti negli oggetti di uso quotidiano. Questo sembra uno degli elementi più preoccupanti per l’ambiente, in una fase di previsione e prevenzione, come inquadrato da questo articolo che cerca di dare un quadro ampio e analitico della situazione attuale. Allo stesso modo, l’articolo dà conto anche delle opportunità che le nuove tecnologie offrono per preservare l’ambiente.
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Stime precise sono difficili da fare, ma si parla di un numero di dispositivi che potrebbe superare i 25 miliardi nel 2020. Questo aprirà ovviamente a nuove sfide e opportunità anche dal punto di vista imprenditoriale. Da segnalare anche il sito di StEP (Solving the E-waste Problem), un’iniziativa che raccoglie diverse organizzazioni di vario tipo che hanno come obiettivo quello di monitorare e ridurre la quantità di rifiuti tecnologici in circolazione.
Fonte:Computerworld,StEP