Arrivato il parere del Dipartimento affari giuridici e legali del Consiglio dei Ministri in merito alle misure previste per lo sviluppo della banda ultra larga: nessun decreto legge (già denominato decreto Comunicazioni), ma si ricorrerà direttamente al Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica). Questo in sintesi quanto reso noto dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli: per finanziare le partnership pubblico-privato e gli incentivi si farà ricorso al Comitato mentre per credito di imposta e voucher è tutto da decidere. In sostanza il decreto verrà spacchettato:
«Per una serie di strumenti non c’è bisogno di una norma primaria e si andrà direttamente al Cipe, per un’altra parte è difficile motivare l’urgenza e dunque nei prossimi giorni vedremo come procedere a Palazzo Chigi».
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Tra i motivi che hanno spinto verso la cancellazione del decreto c’è il rischio di ingorgo parlamentare, visto il gran numero di provvedimenti urgenti che il Parlamento dovrà convertire in legge entro la pausa di agosto.
La delibera del Cipe per la parte che riguarda gli incentivi pubblici per la banda ultra larga sono previsti per l’autunno, tra settembre e ottobre, spiega Giacomelli:
«Una volta conclusa la consultazione con gli operatori e messo a punto il piano operativo».
Saltando ufficialmente il Dl Comunicazioni, il rischio è che i 6 miliardi di euro di fondi pubblici previsti nella bozza del decreto a favore della banda ultra larga vengano drasticamente ridimensionati dal Cipe.
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In ogni caso, aggiunge:
«Il Governo conferma il suo impegno per la realizzazione delle infrastrutture e conferma anche gli strumenti che saranno usati. Stiamo anche lavorando per mettere a punto ulteriori interventi di semplificazione (che verranno probabilmente inserite nel decreto Enti locali, n.d.r.). Vogliamo andare avanti su tutto l’investimento sulla digitalizzazione del Paese è una priorità di questo Governo e il Governo è una controparte disponibile a discutere ma anche a mettere in campo risorse e interventi normativi».