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Risparmio energetico: nuovi finanziamenti per le PMI

di Francesca Vinciarelli

29 Maggio 2015 09:31

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Efficienza energetica, approvati gli schemi di accreditamento e certificazione di ESCo, EGE e SGE e il Banco da 15 mln per le diagnosi energetiche nelle PMI.

Ufficiale, con la pubblicazione dei relativi comunicati del Ministero dello Sviluppo Economico sulla Gazzetta Ufficiale n. 118/2015, l’approvazione degli schemi di certificazione e accreditamento per la conformità alle norme tecniche in materia di  Società che forniscono servizi energetici (ESCo), di Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) e di Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE) e l’Avviso pubblico per il cofinanziamento di programmi presentati dalle Regioni e finalizzati a sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche nelle PMI o l’adozione, nelle stesse, di sistemi di gestione dell’energia conformi alle norme ISO 50001.

=> Efficienza energetica per tagliare i costi

ESCo, EGE e SGE

Con il decreto direttoriale 12 maggio 2015, il MiSE, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha fornito:

  • lo schema di certificazione e accreditamento in conformità alla norma UNI CEI 11352:2014 “Società che forniscono servizi energetici” (ESCO);
  • lo schema di certificazione e accreditamento per la conformità alla norma UNI CEI 11339:2009 in materia di Esperti in Gestione dell’Energia (EGE);
  • lo schema di certificazione e accreditamento in materia in materia di Sistemi di Gestione dell’Energia (SGE).

I documenti sono stati redatti da Accredia, ai sensi dell’articolo 12, comma 1, del decreto legislativo n. 102 del 2014, sentito il CTI (Comitato Termotecnico Italiano) per il necessario collegamento con la normativa tecnica, ai sensi del D. Lgs. n. 102 del 2014, in attuazione della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE.

=> Efficienza energetica: i prestiti dalla UE

Diagnosi energetiche

La scadenza per il Bando MiSE-Ministero dell’Ambiente è fissata al 30 giugno 2015. Le Regioni e le Province autonome potranno avviare i programmi di sostegno anche prima della data di pubblicazione dell’Avviso purché in corso di realizzazione e conformi alle disposizioni previste dal Bando. Entro il 15 settembre il MiSE valuterà i programmi presentati col supporto di ENEA e quindi procederà alla stipula della relativa convenzione con la Regione o la Provincia autonoma interessata, informandone il Ministero dell’Ambiente. Si tratta di un’iniziativa prevista dal D.Lgs. 102/2014, di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, all’articolo 8 comma 9 in regime di cofinanziamento. Il cofinanziamento prevede un limite di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2020, a valere sulla quota spettante al MiSE dei proventi annui delle aste delle quote di emissione di CO2 di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 13 marzo 2013, n. 30, destinati ai progetti energetico ambientali, con le modalità e nei limiti di cui ai commi 3 e 6 dello stesso articolo 19, previa verifica dell’entità dei proventi disponibili annualmente. Le risorse vengono allocate in modo proporzionale al numero di PMI presenti a livello regionale.

Regione

% di allocazione
delle risorse

Abruzzo

2%

Basilicata

1%

Calabria

2%

Campania

8%

Emilia Romagna

8%

Friuli V.G.

2%

Lazio

9%

Liguria

3%

Lombardia

18%

Marche

3%

Molise

1%

Piemonte

8%

Puglia

6%

Sardegna

2%

Sicilia

6%

Toscana

7%

Trentino – Alto Adige

2%

Umbria

2%

Valle d’Aosta

1%

Veneto

9%

Possono beneficiare delle agevolazioni le PMI in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere regolarmente costituite da almeno due anni ed iscritte nel Registro delle imprese; se si tratta di imprese di servizi, essere costituite sotto forma di società;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali;
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria;
  • non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
  • trovarsi in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola con gli obblighi contributivi;
  • non essere state destinatarie, nei tre anni precedenti la domanda, di provvedimenti di revoca totale di agevolazioni concesse dal Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ad eccezione di quelli derivanti da rinunce.

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