L’impegno congiunto delle banche e delle istituzioni avrebbe migliorato l’accesso al credito da parte delle Pmi che, vessate da una crisi economica che arretra ma non passa, stanno tentando in questa fase di consolidare il patrimonio e rilanciare la produzione attraverso investimenti, che necessitano finanziamenti.
Secondo la Banca Centrale Europea (BCE) sono dunque in aumento le imprese che dichiarano un miglioramento sulle condizioni di accesso al credito (12%).
Un risultato incoraggiante, che accresce di due punti percentuali la precedente rilevazione dell’istituzione di Francoforte. «La situazione complessiva dell’accesso al credito per le Pmi è migliorata a livello di area Euro», si legge in una nota della BCE, che contestualmente annuncia segnali si miglioramento anche per le grandi imprese e, di conseguenza, per l’intera economia UE.
Dalle 5.3123 Pmi coinvolte nell’analisi emerge un ulteriore dato positivo, ovvero il dimezzamento delle imprese che riferiscono peggioramenti sull’accesso al credito. Nello specifico dal precedente 42% si passa infatti all’attuale 24%.
In ogni caso, le aziende dell’area UE si dichiarano, come nel recente passato, dipendenti da finanziamenti e agevolazioni per l’accesso al credito. Sono infatti sostanzialmente stabili le imprese che richiedono l’accesso al credito, e solo il 3% ammette di avere una maggiore necessità di fondi.