Oltre ai talenti anche le imprese italiane sono sempre più in fuga verso l’estero, così le Regioni si stanno adoperando per dare il via ad incentivi fiscali che trattengano in Patria le PMI. Incentivi che si traducono in riduzioni IRAP, finanziamenti a tassi agevolati, riduzione dei costi della burocrazia, accesso al credito semplificato e così via. Un modo anche per rilanciare la competitività del tessuto imprenditoriale italiano e per far sì che l’Italia si scrolli di dosso l’etichetta del Paese con Fisco e burocrazia opprimenti tanto da costringere le proprie imprese ad espatriare.
Lombardia
La Regione Lombardia è pronta una proposta di legge «per dare avvio a concreti progetti di semplificazione per chi vorrà aprire un’impresa sul territorio e sostenere quelle iniziative innovative che avranno la possibilità di resistere e competere nel mercato globale» spiega Mario Melazzini, assessore alle attività produttive. I tre obiettivi primari sono:
- sperimentare zone a burocrazia zero;
- ridurre il carico fiscale per le nuove imprese;
- facilitare l’accesso al credito.
Per quanto riguarda l’accesso al credito è stata approvata in questi giorni la modifica a “Credito adesso” che consenta di sfruttare i 270 milioni di euro non utilizzati con la misura del 2012. Più in particolare è stato allargato il target dei beneficiari, semplificato e reso più elastico l’iter e aumentata l’incidenza del finanziamento.
Piemonte
In Piemonte è ancora attivo il Piano Competitività che nel 2010 è stato avviato per attrarre capitali esteri e a favorire il rientro di imprese che hanno delocalizzato. Una misura ancora in vigore, soprattutto con lo scopo di attrarre piccole aziende da altre Regioni. Fino ad oggi il Piano ha finanziato 9 per un totale di 15 milioni di contributi, i quali a loro volta hanno dato il via ad oltre 100 di investimenti con la creazione di circa 900 posti di lavoro.
Trentino Alto Adige
Azzerano l’IRAP per i primi 5 anni di attività alle start-up, le Province di Trento e Bolzano. Nel Trentino viene inoltre ridotto alla metà il costo di avviamento. In Alto Adige c’è un pacchetto di contributi biennali sulla locazione degli immobili.
Veneto
Il Veneto è pronto a sperimentare le zone a burocrazia zero: lo scorso 10 giugno è stata siglata una convezione con Confindustria per dare il via al testing di percorsi telematici e buone prassi in materia di edilizia produttiva, ambiente e rifiuti. Ci sono poi già 507 Comuni su 581 che hanno avviato un interessante percorso di semplificazione, utilizzando la stessa modulistica dei vari procedimenti in materia di attività produttive. In questo modo vengono altresì garantiti tempi certi per la conclusione dei procedimenti, nonché trasparenza e riduzione degli oneri amministrativi sulle imprese. Un buon esempio visto che in Italia il 95% dei Comuni ha avviato l’informatizzazione, ma ancora non sono stati definiti adempimenti e modulistiche standard.
Friuli-Venezia Giulia
Un percorso simile è stato avviato dal Friuli-Venezia Giulia che ha dato vita ad un portale per lo informatizzare le procedure relative a insediamento, avvio e svolgimento di produzione e servizi.