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Accesso al Credito: al via il Programma UE Cosme

di Noemi Ricci

Pubblicato 17 Ottobre 2013
Aggiornato 28 Marzo 2014 17:53

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Pronto al via il Programma Quadro Cosme che, con uno stanziamento di 2,3 miliardi di euro, mira a garantire alle PMI accesso al credito e competitività.

Pronto a prendere il via il nuovo Programma Quadro UE per le imprese, denominato “Cosme“, che per il periodo 2014-2020 punta a migliorare l’accesso al credito delle PMI e la competitività sui mercati, anche internazionali. Presentazione ufficiale del programma quadro per i prossimi sette anni – da parte del vicepresidente della Commissione UE Antonio Tajani – il 18 ottobre a Roma, in occasione della Giornata europea del credito.

Il programma

In sostanza il programma Cosme raccoglie l’eredità del programma quadro 2007-2013 per la competitività e l’innovazione (Cip), con uno stanziamento è di 2,3 miliardi di euro. Di questi il 60% è destinato a garantire prestiti e venture capital a favore di 350.000 imprese da qui al 2020 con effetto leva stimato di oltre 20 miliardi di prestiti e 4 miliardi di capitali di rischio. Le previsioni fanno ben sperare, anche guardando il successo ottenuto dal programma Cip, grazie al quale dal 2009 i fondi UE dati hanno fornito la garanzia per prestiti e venture capital a 250.000 PMI, generando circa 220.000 posti di lavoro.

I beneficiari

  • Imprese, soprattutto PMI;
  • Aspiranti imprenditori;
  • Pubbliche Amministrazioni che intendano avere assistenza per elaborare riforme volte al miglioramento del contesto per il business.

«Per le PMI l’accesso ai finanziamenti permane difficile ed è uno dei motivi principali dell’attuale flessione dell’economia, perciò intendiamo estendere il nostro sistema di garanzie dei prestiti nell’ambito del nuovo programma Cosme già dal 2014. Ogni euro investito nelle nostre garanzie ha la capacità di stimolare mediamente un valore di 30 euro di prestiti bancari», aveva dichiarato nei mesi scorsi il vicepresidente della Commissione UE Antonio Tajani. «La restrizione del credito rappresenta il principale ostacolo per la ripresa, specie in Paesi, come l’Italia, con un alto numero di PMI che più soffrono per la mancanza di finanziamenti e l’Europa è in prima linea per sciogliere questo nodo, con più investimenti dai fondi UE, in sinergia con la BEI e, per un’applicazione meno rigida di Basilea III» ha aggiunto Tajani in questi giorni.