Il Ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, interventuo all’assemblea ANCE ha indicando fra le priorità del Governo per rispondere concretamente alla crisi del settore Costruzioni la questione dell’IMU sull’invenduto. Lupi ha inoltre dichiarato che l’impegno del governo a rendere stabili gli incentivi al 50% per le ristrutturazioni e al 65% per l’ecobonus.
Infine, ha lanciato un’ulteriore ipotesi: la reintroduzione del pagamento anticipato sugli appalti pubblici, magari già in sede di conversione in legge del Decreto del Fare.
Si tratta delle risposte immediate rivolte dal ministro all’ennesimo SOS Edilizia lanciato dal presidente ANCE, Paolo Buzzetti: «abbiamo perso 690mila posti di lavoro» nella filiera e altre 50-80mila persone in cassa integrazione «potrebbero non essere reintegrate». Con 11.200 imprese fallite, il 30% delle aziende non riuscirà a superare un altro anno senza liquidità.
=> Leggi l’ultimo SOS ANCE sulla crisi dell’Edilizia
Insomma, «serve un piano Marshall per la ripresa», che parta dalla velocizzazione dei pagamenti dei debiti PA e prosegua con il sostegno all’Edilizia sulla scia della proroga alle agevolazioni per le ristrutturazioni ( leggi le ultime novità) e per il mercato immobiliare, con investimenti in infrastrutture.
Un «grande piano di investimenti pubblici da 70 miliardi in 5 anni».
Buzzetti non ha risparmiato critiche alle politiche di rigore messe in pratica dall’Italia: la crisi è globale, ma molti altri paesi, in Europa e non, hanno fatto scelte diverse (Stati Uniti, Giappone, Gran Bretagna, Francia e Germania).
L’Italia ha attuato «una politica di rigore assoluto senza alcun sostegno al mercato interno», e le aziende sono allo stremo. Il mercato della casa è fermo, «l’acquisto di nuove abitazioni da parte delle famiglie ha subito un crollo di 74 miliardi rispetto a 6 anni fa». E «l‘IMU ha contribuito in modo determinante a questa caduta».
Proposte
- Sostenere il mercato immobiliare con obbligazioni sui mutui emesse dalle banche e parziali garanzie statali.
- Incentivare Edilizia ed efficienza energetica (vedi in dettaglio).
- Investire in infrastrutture (5 mld nel 2014, 10 nel 2015, 15 nel 2016, 20 nel 2017, 20 nel 2018) con effetto stimato sul PIL pari a +0,33% nel 2014 ed un aumento costante fino a +3,02% nel 2018: l’impatto sull’occupazione sarebbe di 44mila posti nel 2014, che arriverebbero a 422mila nel 2018.