Ingiunzione di sospensione da parte della Commissione Europea nei confronti dell’Italia in materia di aiuti di Stato alle imprese (leggi di più).
Nel mirino dell’Antitrust europeo ci sono le agevolazioni fiscali e previdenziali concesse alle aziende calamità naturali.
Il problema è nato nel 2011, quando la Commissione ha individuato alcune direttive non notificate alla UE e riguardanti riduzioni delle imposte e dei contributi previdenziali.
La UE ha dunque avviato delle indagini per verificarne l’aderenza alle linee guida europee e la proporzionalità rispetto al danno subìto: le misure sotto indagine potrebbero non essere compatibili con le norme sugli aiuti di Stato e potrebbero aver erogato aiuti dal valore superiore al danno causato.
Se nel frattempo l’ingiunzione di sospensione non sarà rispettata potrebbe scattare una procedura d’infrazione. Ricordiamo che il Governo ha invece previsto ulteriori provvedimenti in tema, applicando tagli agli aiuti di Stato nella Spending Review.
Tra le calamità sotto osservazione UE figurano quelle relative al terremoto del 1990 in Sicilia e alle inondazioni del 1994 in Italia settentrionale, quando l’Italia ha deciso di sospendere e prorogare il versamento di imposte e contributi da parte delle imprese colpite, riducendo nel 2002-2003 il debito fiscale e contributivo delle società interessate del 90%.
Più recentemente, tra il 2007 e il 2011, nel nostro paese vennero varate altre leggi analoghe con agevolazioni tra il 60% e il 90% a favore delle società situate nelle zone colpite da altri terremoti: ovvero Umbria e Marche (1997), Molise e Puglia (2002), Abruzzi (2009).
Tra le agevolazioni sotto inchiesta non compaiono invece le misure per il terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, che non vengono quindi coinvolte (Danni sisma e danni maltempo <= verifica gli aiuti di Stato concessi) dalle indagini UE.