Il Senato ha dato il via libera al decreto che introduce misure di intervento a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna: il decreto legge passa con 247 voti a favore, 11 contrari e 4 astensioni, ora è convertito in legge e stabilisce definitivamente le modalità di aiuto per le Province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo.
La legge sugli aiuti alle popolazioni colpite dal sisma dello scorso maggio prevede lo stanziamento di 9 miliardi di euro, risorse che saranno destinate alla ripresa dell’attività didattica, agli ospedali e anche alle imprese del territorio: a tal proposito il fondo servirà sia per evitare la delocalizzazione favorendo la ripresa delle attività, sia per incentivare i pagamenti della pubblica amministrazione nei confronti delle aziende.
Un nodo cruciale riguarda tuttavia l’IMU, una tassa che stando al testo iniziale avrebbe dovuto subire alleggerimenti a favore dei cittadini e delle imprese emiliane danneggiate dal sisma: a chiarire la questione IMU è il capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Ambiente e Territorio a Palazzo Madama Nello Di Nardo.
«Avevamo già annunciato la nostra intenzione di ritirare gli emendamenti e trasformarli in ordini del giorno, ma a causa dell’assurda decisione di blindare il provvedimento non potremo dare alcun contributo. Solo per citare l’aspetto più macroscopico, è sacrosanto aver previsto l’alleggerimento dell’IMU nel triennio 2012-2014 per l’Emilia e il mantenimento integrale del gettito sul territorio. Tuttavia, se non ci sono compensazioni effettive ai Comuni, l’esclusione dal Patto di stabilità delle spese per investimenti prevista dal decreto è del tutto aleatoria. Insomma, i problemi di liquidità delle amministrazioni municipali restano invariati e ciò causerà forti problemi alla ricostruzione.»