Il progetto della Banca del Sud va avanti, anche se il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, non si dichiara «particolarmente entusiasta», come ammesso in audizione alla commissione Industria del Senato.
In ogni caso «il progetto va avanti comunque sotto la supervisione della Banca d’Italia».
Un progetto Banca del Sud vede protagoniste anche le Poste italiane, che secondo Passera «hanno caratteristiche formidabili» ma per le quali «non è facile e nemmeno utile, se non in quantità limitate e definite, sviluppare un’attività creditizia».
Dichiarazioni che lasciano perplesso il coordinatore delle commissioni Economiche del Gruppo del Pd alla Camera, Francesco Boccia, che ha commentato: «se il ministro Passera non è entusiasta del progetto della Banca del Sud, sia conseguente. Non comprendiamo che cosa lo spinga ad andare avanti, sia più chiaro».
Secondo Boccia, «la Banca del Sud è un progetto nato male e proseguito peggio. Noi abbiamo sollevato la questione molte volte in Parlamento: francamente speravano che si potesse aprire almeno una discussione, soprattutto dopo il coinvolgimento di Poste italiane, punto su cui anche il ministro Passera giustamente solleva dubbi».
Nel frattempo Poste Italiane ha promesso 14 miliardi di credito alle imprese. Ad annunciare il plafond – che arriverà alle imprese attraverso Banca del Sud – è stato l’amministratore delegato Massimo Sarmi sempre al Senato.
«Il nostro piano industriale è ancora sostenibile», ravvisa Sarmi, «con la Banca del Mezzogiorno ed il Medio Credito Centrale andrà a movimentare al quinto anno del piano industriale oltre 14 miliardi di credito verso le imprese».
Non ci crede Boccia, che definisce la Banca del Sud una «creatura di Tremonti» che non porta niente al Sud.
Boccia ha poi concluso invitando a dare seguito urgente «alle richieste delle imprese del Mezzogiorno che hanno bisogno di liquidità a breve termine: il Governo concentri i suoi sforzi su questo, piuttosto che su un progetto figlio di un approccio demagogico ai problemi del Meridione».