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Accesso al credito: accordo Veneto Banca e Unindustria

di Teresa Barone

3 Aprile 2012 08:52

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Veneto Banca e Unindustria hanno siglato un’intesa volta a favorire l’accesso al credito delle PMI locali, stanziando fondi fino a 30 milioni di euro.

Siglato l’accordo tra Veneto Banca e Unindustria Treviso a favore delle PMI del territorio, che potranno usufruire di nuovi fondi destinati a favorire l’accesso al credito.

Un plafond di 30 milioni di euro sarà infatti messo a disposizione delle imprese entro il 31 dicembre 2012, del quale una parte potrà essere usata per le operazioni di anticipo, con importi massimi per impresa pari a 500 mila euro, e l’altra parte per la gestione dei crediti con importi minimi di 100 mila euro.

Un’intesa che stabilisce un legame saldo tra Veneto Banca e le imprese associate a Unindustria, attualmente sempre più in difficoltà nell’accesso al credito e nel ricevere i pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione.

L’accordo è stato stipulato da Vincenzo Consoli, amministratore delegato di Veneto Banca, e Alessandro Vardanega presidente Unindustria, il quale ha commetanto l’iniziativa sottolineando l’urgenza di proporre iniziative a sostegno delle imprese venete.

«Le nostre imprese del manifatturiero sono al livello minimo di investimenti, forse anche in attesa di un miglioramento dei tassi, ma si stanno focalizzando sulle innovazioni immateriali; quindi meno attività fisica che condurrebbe al sistema ipotecario e più investimenti in nuovi mercati. nel marketing, nella costruzione di reti commerciali.
Il segnale è chiaro, nelle strette della crisi non sono richieste dalle aziende soltanto nuove risorse, ma esse domandano anche nuovi strumenti, uno è per esempio il factoring, un altro è la modalità dei tempi brevi di risposta, quelli lunghi costituiscono pesanti costi nascosti.
I 15 milioni disponibili per l’uso del factoring possono essere utilizzati non soltanto per crediti vantati verso soggetti privati, ma anche per smobilitare quelli con la Pubblica Amministrazione che, con la morsa del Patto di stabilità, stritola imprese e troppo spesso anche la vita di imprenditori spinti al suicidio dalla mancanza di liquidità per crediti importanti non onorati dagli Enti pubblici.»