ABI: moratoria debiti non per tutte le Pmi

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 1 Marzo 2012
Aggiornato 17 Giugno 2012 22:13

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ABI ha riproposto la moratoria per i debiti delle Pmi solo per mutui e finanziamenti che non ne avevano già usufruito, tagliando fuori molte imprese ancora in crisi.

Come anticipato, l’ABI ha rinnovato la moratoria sui debiti delle Pmi, definendo “Nuove misure per il credito alle Pmi” ma, diversamente da quanto preannunciato,  a poter beneficiare della sospensione delle rate dei mutui non sono esattamente tutte le linee di credito delle Pmi ma solo quelle che non ne hanno usufruito precedentemente, almeno se la moratoria riguarda lo stesso finanziamento.
Eppure sono molte le imprese che, anche avendo goduto del congelamento delle rate, vivono ancora un periodo economicamente difficile e alle quali sarebbe servita una nuova boccata d’ossigeno.

Scarica il documento “Nuove misure per il credito alle Pmi”

REQUISITI

Alle operazioni di sospensione dei finanziamenti (rate dei mutui o operazioni di leasing finanziario) possono pertanto accedere tutte le Pmi ma solo per operazioni di sospensione diverse da quelle che hanno già goduto delle agevolazioni previste dall’Avviso comune del 3 agosto 2009 per uno stesso  Tra le altre condizioni c’è il vincolo che le rate non siano scadute da oltre 90 giorni.

Va precisato che la sospensione riguarda la sola quota capitale e può essere ottenuta per un massimo di 12 mesi.

Anche per le operazioni di allungamento dei finanziamenti vale il vincolo di non averne usufruito in precedenza, ovvero con l’Accordo per il credito alle Pmi del 16 febbraio 2011.

Possono presentare richiesta di sospensione dei debiti tutte le imprese del territorio italiano, indipendentemente dal settore nel quale operano, rientranti nella definizione comunitaria di piccole e medie imprese: «meno di 250 dipendenti e con fatturato minore di 50 mln di euro, oppure con totale attivo di bilancio fino a 43 mln di euro».

Alle Pmi è infine richiesto di essere, al momento della presentazione della domanda, “in bonis” ovvero «non devono avere nei confronti dalla banca “sofferenze”, “partite incagliate”, “esposizioni ristrutturate” o “esposizioni scadute/sconfinanti” da oltre 90 giorni».

L’intesa, lo ricordiamo, è stata sigliata dall’ABI con l’Alleanza Cooperative Italiane (Legacoop, Confcooperative, AGCI); Assoconfidi, CIA, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confindustria, Rete Imprese Italia (che riunisce Cna, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio, Casartigiani); il Ministro dello Sviluppo economico delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera e il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli.