Accesso al credito: la UE ha stanziato 2,5 miliardi di euro per il nuovo programma di sostegno alle Pmi, denominato “Cosme” per il periodo 2014-2020 con l’obiettivo di incrementarne la competitività sui mercati, anche internazionali.
A lanciare l’importante iniziativa volta a facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese è stata la Commissione UE, sulla scia del Programma per la competitività e l’innovazione (Cip).
Obiettivo competitività
Un passo importante per aiutare le Pmi a superare la crisi economica, Cosme infatti «aiuterà a sbloccare il potenziale di crescita delle imprese concentrandosi sul potenziamento dell’industria reale», contribuendo ad incrementare la competitività delle Pmi, come sottolineato dal vicepresidente dell’esecutivo Ue e responsabile all’Industria, Antonio Tajani.
Accesso al credito, start-up e politiche economiche
In particolare il programma UE semplificherà l’accesso al credito delle Pmi mediante sistemi di prestiti e investimenti, in più agevolerà l’avvio di nuove realtà imprenditoriali accompagnando gli aspiranti imprenditori nello sviluppo del proprio progetto e aiuterà le autorità degli Stati Membri a definire appropriate politiche economiche di sostegno all’attività imprenditoriale.
Promuovere l’occupazione
Promuovere l’attività delle imprese significa anche sostenere l’occupazione. Lo stesso Tajani ha rivelato che l’intendo dell’UE è sì di rafforzare «la competitività delle imprese», ma anche di creare «nuovi posti di lavoro, rafforzando in ultimo il potenziale di crescita dell’economia UE».
Secondo le stime dell’UE, Cosme contribuirà a mantenere in vita i contratti di circa 30 mila lavoratori, impiegati nelle 39 mila aziende che si prevede possano usufruire dell’assistenza offerta da Bruxelles.
Incentivare le Reti di imprese
L’UE sottolinea infine, ancora una volta, l’importanza per le Pmi di unirsi in reti di imprese. Ben 1,1 miliardi dei 2,5 previsti saranno destinati ad incentivare le reti tra imprese europee, favorendo la cooperazione industriale internazionale, oltre a finanziare la formazione soprattutto giovanile e femminile. I rimanenti 1,4 miliardi di euro sono invece destinati a favorire l’accesso al credito delle Pmi.