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Il rating di legalità prende quota

di Francesca Vinciarelli

23 Settembre 2016 09:30

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Rating di legalità, continua il boom di richieste da parte delle imprese, sempre più quelle virtuose: i dati dell'Antitrust.

Prosegue il boom di richieste e attribuzioni di rating di legalità che garantisce una corsia preferenziale nell’accesso ai finanziamenti e viene assegnato alle imprese virtuose in base ai parametri fissati dalla Legge sulla Concorrenza 2012 e dal Regolamento AgCm recentemente aggiornato.

=> Rating Legalità imprese, nuove regole

Nei primi otto mesi del 2016, comunica l’Antitrust, sono state 616 le imprese hanno ottenuto il rating di legalità rilasciato dall’Autorità, contro le 434 attribuzioni dello stesso periodo del 2015 (+39%). Le richieste pervenute sono state però il doppio (1215), con un aumento del +30% rispetto al 2015. Le conferme sono state il +311,1% dell’anno precedente, l’incremento del punteggio è aumentato del +155%.

Ricordiamo che il rating di legalità ha durata biennale ed è rinnovabile con una specifica richiesta dell’impresa sottoscritta dal legale rappresentante e compilata seguendo il Formulario pubblicato sul sito dell’Antitrust.

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Nuovo Regolamento AgCom

Le modifiche del Regolamento sul pubblicate in Gazzetta Ufficiale n. 213/2016 riguardano soprattutto i requisiti di accesso al rating e di conseguimento delle stelle aggiuntive, l’iter procedurale e i controlli previsti per la verifica della sussistenza delle condizione autocertificate al momento della richiesta.

Tra le novità l’Antitrust segnala:

  • la riduzione del rating per le imprese che hanno ricevuto sanzioni dall’Autorità Anticorruzione o annotazioni dal Casellario informatico;
  • maggiore controllo sull’assetto proprietario delle aziende controllate da società estere che non potranno ricevere il rating senza l’identificazione dei soggetti proprietari;
  • niente certificazione di qualità per le imprese che abbiano ricevuto provvedimenti di condanna da Agcm per pratiche commerciali scorrette o provvedimenti di condanna per inottemperanza divenuti inoppugnabili o con sentenza passata in giudicato nel biennio precedente alla richiesta di rating.

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