Nei giorni scorsi la il governatore della BCE, Mario Draghi, ha dato il via ad una serie di misure volte a stimolare i prestiti a famiglie e imprese, tra le quali quattro aste di liquidità a lungo termine (prestiti a 4 anni al tasso negativo dello 0,4%) condizionate alla concessione di credito all’economia reale, ovvero al finanziamento di famiglie e imprese. Questo dovrebbe incentivare le banche non solo a concedere mutui e prestiti più facilmente, ma anche a ridurre lo spread applicato ai tassi di interesse.
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Con l’abbassamento dei tassi di interesse ai minimi storici e l’ampliamento del Quantative Easing (QE), l’acquisto di titoli di Stato e di altro tipo per immettere nuovo denaro nell’economia reale incentivando i prestiti bancari verso le imprese, per l’economia reale si prevedono novità positive per l’accesso al credito di imprese e famiglie.
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Uno degli effetti dell’ampliamento del QE sarà la maggiore convenienza dei mutui, grazie ad un calo dei tassi di interesse, che attualmente sono in media del 2,8%. Una maggiore liquidità da parte di imprese e famiglie dovrebbe portare ad un aumento dei consumi, ma anche degli investimenti in beni immobili e durevoli. Le imprese dovrebbero essere incentivate ad investire nell’export e a trarre un significativo vantaggio dalle esportazioni.
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Il rovescio della medaglia, per i risparmiatori, è il conseguente abbassamento dei tassi di rendimento dei titoli di Stato.