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Meno prestiti alle aziende italiane

di Francesca Vinciarelli

15 Marzo 2016 09:00

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Il Bollettino statistico "Moneta e banche” di Bankitalia rivela dati in controtendenza tra l'accesso al credito delle imprese e delle famiglie.

Continua la crisi di accesso al credito delle imprese italiane, con i tassi dei prestiti alle imprese che continuano a salire e il numero di PMI che riescono ad ottenerli diminuisce. Lo confermano i dati Bankitalia: il supplemento al Bollettino statistico “Moneta e banche” rivela dati in controtendenza per le famiglie, tra le quale si regista un aumento dei mutui concessi, e per i depositi del settore privato, dove il tasso di crescita sui dodici mesi fa è in aumento, anche se mostra una leggera frenata (+3,6% contro il +3,9% di dicembre). Insomma si tratta di segnali piuttosto contrastanti.

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Sofferenze

Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze, senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche, è risultato pari al 9% a gennaio (9,4% a dicembre).

Prestiti

I prestiti al settore privato, comprensivi della correzione per le cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato una contrazione su base annua dello 0,1% a gennaio (-0,3% a dicembre). Per quanto riguarda i prestiti alle famiglie si registra una crescita del +0,8% sui dodici mesi, come nel mese precedente. Quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del -0,9% su base annua.

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Tassi

Quanto ai tassi d’interesse sui finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, a dicembre risultano pari al 2,85% (2,81 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,50% (7,92 nel mese precedente). Per le imprese, i tassi d’interesse sui nuovi prestiti di importo fino a 1 milione di euro sono risultati pari al 2,78% (2,72 per cento nel mese precedente); quelli sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia all’1,55% (1,26 per cento a dicembre). I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,50%.