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Credito bancario: PMI le più affidabili

di Francesca Vinciarelli

10 Dicembre 2015 09:00

L'analisi della Cgia Mestre che dimostra come le PMI siano più affidabili delle grandi imprese dal punto di vista della solvibilità bancaria.

Prestiti

Dalla Cgia Mestre arriva un nuovo studio che conferma la solidità delle PMI che dal punto di vista del credito bancario, nonostante le sofferenze siano ancora in aumento e superino i 180 miliardi di euro, si dimostrano più affidabili delle grandi imprese.

Sofferenze bancarie

Dal punto di vista delle sofferenze bancarie, tra il giugno 2015 rispetto allo stesso mese del 2014:

  • le classi di grandezza delle sofferenze fino a 75.000 euro hanno registrato una contrazione;
  • quelle da 75.000 e 125.000 sono aumentate appena del +0,5%;
  • per quelle nella fascia tra i 500.000 e il milione di euro la variazione è stata del +11,4%;
  • per quelle tra 1 e 2,5 milioni, l’aumento è stato del +14,5%;
  • per le classi ancor più elevate l’incremento ha superato il +18%.

=> Accesso al credito, un modello di valutazione per PMI

A conclusioni simili si giunge analizzando i dati tra il giugno 2011 e lo stesso mese di quest’anno (ultimo dato disponibile):

  • fino ai 125.000 euro di sofferenze la variazione è aumentata progressivamente fino al 35,7%;
  • per le classi successive l’incremento è più che raddoppiato fino a toccare la punta del + 147,4% nella fascia tra i 5 e i 25 milioni di euro.

A fronte dei risultati emersi, spiega il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA, Paolo Zabeo:

«Se teniamo conto che il livello delle insolvenze è proporzionale alla dimensione dei prestiti ricevuti, possiamo affermare con un elevato grado di precisione che le famiglie e le piccole imprese continuano a essere più solvibili delle grandi imprese».

=> Ritardo pagamenti in Italia: PMI virtuose

Analizzando l’andamento per comparto di clientela, tra il 2014 ed il 2015:

  • per le famiglie consumatrici e quelle produttrici (con meno di 5 addetti) le sofferenze sono cresciute rispettivamente del 3% e del 4%;
  • per le Amministrazioni Pubbliche del +6,5%;
  • per le società non finanziarie (con più di 5 addetti) del +12,7%;
  • per quelle finanziarie del +147, 5%.

Da giugno 2011 a giugno 2015:

  • famiglie e micro imprese registrano una crescita del +46,6% e + 47,6%;
  • le società non finanziarie del +107,8%;
  • le società finanziarie del +282,5%;
  • le Pubbliche Amministrazioni del +484,6%.

A livello territoriale le sofferenze maggiori si registrano nel Centro Nord e soprattutto in Toscana (+134,3%), in Trentino A.A. (+114,5%) e nelle Marche (+114,2%).

=> PMI e accesso al credito nell’Eurozona

Prestiti bancari

Analizzando i prestiti bancari, per comparto di clientela, nell’ultimo anno:

  • le micro imprese hanno segnato una contrazione pari al -0,7%;
  • le società non finanziarie con più di 5 addetti del- 2,5%;
  • le istituzioni senza fini di lucro (enti no profit) del -4,4%;
  • per le famiglie consumatrici i prestiti sono invece aumentati del +2,6%;
  • per le Amministrazioni Pubbliche del +2%;
  • per le società finanziarie del +5,6%.

Tra settembre 2011 e settembre 2015 le variazioni percentuali sono state:

  • del -8,6% per le famiglie produttrici;
  • -11,6% per le società non finanziarie;
  • -6,6% per le istituzioni senza fini di lucro;
  • +0,6% per le famiglie consumatrici;
  • +4,2% per le Amministrazioni Pubbliche;
  • +14,5% per le società finanziarie.

=> Finanziamenti PMI: i canali di accesso al credito

 Fonte: Cgia Mestre.