Ancora difficile l’accesso al credito per le imprese italiane, stando ai dati presentati in questi giorni dalla Banca d’Italia la stretta creditizia nei confronti del tessuto produttivo del nostro Paese è ancora consistente. L’unica nota positiva è che l’andamento negativo sembra mostrare i primi segni di cedimento.
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Prestiti alle imprese
Con riferimento al mese di settembre 2015 Bankitalia segnala un nuovo calo dei prestiti alle imprese (al netto delle società assicurative e finanziarie): -0,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-0,8% ad agosto). A fare da contraltare c’è invece un aumento dei prestiti erogati alle famiglie (+0,4%), anche grazie alla flessione dei tassi sui mutui.
Accesso al credito
Nell’insieme il tasso di crescita delle sofferenze rallenta: a settembre il tasso di crescita delle sofferenze sui dodici mesi, senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche, è risultato pari al 13,5%, contro il 14,2% di agosto. La CGIA Mestre fa notare come tutto questo avvenga nonostante la forte iniezione di liquidità immessa sul mercato dalla BCE in quest’ultimo anno:
«Il perdurare della contrazione dei prestiti alle imprese rischia di penalizzare gli investimenti», segnala il segretario della CGIA Renato Mason. «È vero che sta aumentando l’utilizzo degli impianti, ma per riagganciare la ripresa è necessario tornare ad investire. Per questo auspichiamo che il Governo incentivi le politiche per l’innovazione e la crescita che non potranno prendere slancio senza uno sblocco del credito».
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Tassi interesse
I tassi d’interesse sui finanziamenti erogati a settembre alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie, sono stati pari al 2,92 per cento (3,04 nel mese precedente); quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo all’8,23 per cento (8,24 nel mese precedente).
Depositi
Interessante notare l’aumento della tendenza a risparmiare degli italiani, che ha portato ad una crescita della raccolta registrata dal settore privato. A settembre, il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è stato pari al 3,4% contro il 2,8% di agosto. La raccolta obbligazionaria, incluse le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del -17,9% rispetto all’anno precedente, contro il -17,6% del mese precedente.
Mason sottolinea:
«Rispetto ad un anno fa i depositi sono aumentati del 3,4%. Speriamo che questa inclinazione delle famiglie a risparmiare sia una scelta temporanea che preluda, una volta consolidata la fiducia, ad una immissione di questi soldi nel mercato per rilanciare i consumi».