Vorrei installare un fotovoltaico sul tetto da 50kw nella mia azienda agricola: a quali incentivi posso accedere? Scegliendo di partecipare ad una comunità energetica, posso accedere anche all’Ecobonus del 50%?
Per un’azienda agricola interessata a installare un impianto fotovoltaico da 50 kW sul tetto, ci sono diversi incentivi disponibili e, in particolare, ci sono delle possibilità di combinare alcuni benefici legati all’energia rinnovabile e all’efficientamento energetico.
Incentivi per il Fotovoltaico in Agricoltura
Ecco una panoramica degli incentivi per l’agrivoltaico e delle condizioni applicabili.
Bando PNRR Agrisolare
All’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), vi è il Bando PNRR Agrisolare, che prevede contributi per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti delle aziende agricole e zootecniche. Il bando è rivolto proprio al settore agricolo e consente di ottenere contributi a fondo perduto fino all’80% della spesa ammissibile per impianti fotovoltaici fino a 500 kW, inclusi i sistemi di accumulo e la rimozione di amianto dai tetti.
- Condizioni: l’impianto non superi i 500 kW e che l’energia prodotta venga destinata prioritariamente ai fabbisogni aziendali.
- Cumulabilità: gli incentivi del bando Agrisolare non sono cumulabili con altri aiuti di Stato.
Nuovi ncentivi alle CER
Un’altra opzione a sua disposizione è quella di partecipare a una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), fattispecie che permette di condividere l’energia prodotta con altre imprese o privati all’interno della stessa comunità, ottenendo incentivi per l’autoconsumo collettivo e per la condivisione dell’energia. In particolare, aderendo a una CER, si ha diritto a un per l’energia condivisa con gli altri membri della comunità, oltre ai benefici legati all’autoconsumo.
Secondo il Decreto CER 2024, le Comunità Energetiche Rinnovabili sono costituite da un insieme di soggetti, come cittadini, imprese e enti locali, che si uniscono per produrre, condividere e consumare energia rinnovabile in forma collettiva. La partecipazione è aperta a persone fisiche, piccole e medie imprese e pubbliche amministrazioni locali, che devono essere collegate alla stessa cabina elettrica di media o bassa tensione. Il decreto fissa anche l’incentivo principale: una tariffa agevolata sull’energia condivisa, disponibile su scala nazionale, e un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili per impianti realizzati in Comuni con meno di 5.000 abitanti.
Ecobonus Fotovoltaico al 50%
In alternativa c’è infine l’Ecobonus con detrazione al 50% per l’installazione di impianti fotovoltaici fino a 20 kW, nell’ambito della ristrutturazione edilizia o di interventi di efficientamento energetico. In alcuni casi particolari può essere applicabile anche a impianti fino a 50 kW, purché l’intervento sia destinato a migliorare l’efficienza energetica dell’edificio agricolo. Il limite massimo di spesa detraibile è di 96.000 euro e la detrazione viene ripartita in 10 anni.
E’possibile accedere all’Ecobonus anche se si partecipa a una comunità energetica, ma è necessario verificare le condizioni di cumulabilità con altre agevolazioni: se sceglie di aderire ad una Comunità Energetica Rinnovabile, beneficiando della tariffa incentivante di cui al nuovo Decreto CER 2024, potrà cumulare tale tariffa anche con l’Ecobonus, purché la somma degli aiuti non superi il 40% del contributo totale.
=> Rinnovabili, in vigore il Decreto FER 2: regole incentivi a settembre
In ultima analisi, l’azienda può scegliere tra diverse agevolazioni, tra cui il Bando Agrisolare (con contributi fino all’80%) e l’Ecobonus (detrazione del 50%), oltre a godere dei benefici aggiuntivi della partecipazione ad una Comunità Energetica per l’autoconsumo collettivo. La scelta dipenderà dalle esigenze specifiche e dalla possibilità di cumulabilità degli incentivi.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi