Ho ricevuto i bonus di marzo e aprile, ma per il Cura Italia di maggio e il contributo a fondo perduto il mio commercialista dice, rispettivamente, che uno non mi spetta perché non posso dimostrare la perdita di fatturato perché non avevo ancora aperto la partita Iva, l’altro invece perché non è destinato ai professionisti iscritti alla gestione separata. È così?
Mi pare che siano corrette entrambe le risposte che le ha fornito il suo commercialista.
Per quanto riguarda il bonus di maggio, le Partite IVA iscritte alla gestione separata ne hanno diritto, ma sono cambiati i requisiti rispetto all’indennità di marzo e aprile. La novità riguarda la perdita di fatturato nel secondo bimestre 2020 rispetto all’analogo periodo 2019, che deve essere pari almeno al 33%.
=> Bonus maggio e fondo perduto: criterio di fatturato a confronto
Si tratta di un requisito che di fatto esclude le nuove Partite IVA, aperte successivamente alle date sopra indicate, perché non è stata subita una perdita di fatturato rispetto all’anno scorso ascrivibile alla pandemia. Il riferimento normativo per il bonus di maggio è l’articolo 84 del dl 34/2020.
Per quanto riguarda il contributo a fondo perduto, la norma (articolo 25 dl 34/2020), esclude esplicitamente i contribuenti che hanno diritto alla percezione delle indennità previste dagli articoli 27 e 38 del decreto Cura Italia. L’articolo 27 riguarda il bonus di marzo e aprile per Partite IVA in gestione separata. Sono fra l’altro esclusi anche i professionisti iscritti alle casse di previdenza private.
Confermo quindi che nel suo caso non c’è la possibilità di chiedere il contributo a fondo perduto.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz