Ho chiamato la banca per la richiesta del prestito di 25000 e mi ha detto che prendono in considerazione Unico 2019 (anno di incassi 2018), di conseguenza – posto che nel 2018 il limite di incassi possibili era fino a 30mila euro – il massimo erogabile è di 7.500 euro. Gli ho chiesto se potessero prendere in considerazione le fatture 2019 e mi hanno detto di no. Possibile?
Nel suo caso parliamo di lavoro autonomo in regime forfettario ma, al di là del regime fiscale applicato, la norma prevede che il prestito fino a 25mila euro possa essere concesso nel tetto del 25% dei ricavi come risultanti dall’ultimo bilancio depositato o dall’ultima dichiarazione dei redditi presentata.
Per i prestiti più consistenti coperti dal Fondo PMI, che hanno garanzia al 90%, è possibile anche far valere l’ultima dichiarazione dei redditi anche se non ancora inviata all’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda i prestiti fino a 25mila euro, invece, in effetti la legge (lettera m, articolo 13, dl 23/2020) parla di “ultima dichiarazione dei redditi presentata”.
Non escludo che la banca possa accettare una domanda che presenti i dati della dichiarazione già predisposta ma non ancora inviata.
Ad ogni modo, la dichiarazione precompilata è attualmente in consultazione e dal 19 maggio sarà possibile anche l’invio del Modello Redditi, pertanto da quella data dovrebbe poter senz’altro ottenere il prestito sulla base della dichiarazione 2020.
Ricordo che comunque le banche possono sempre rifiutare un prestito nel libero esercizio della propria attività. Allo stesso modo, lei ha sempre la possibilità di rivolgersi a un altro istituto di credito.
Hai una domanda che vorresti fare ai nostri esperti?
Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz