Vorrei avviare un’attività di e-commerce di prodotti tipici italiani, puntando sull’esportazione di eccellenze regionali o comunque che possono essere classificate come made in Italy. Ho provato a cercare dei bandi di finanza agevolata ma è tutto molto confuso: vorrei sapere quali tipologie di agevolazioni esistono e su quali mi potrei orientare.
Risposta a cura di Idea Services
(per approfondimenti: esperto.risponde@ideaservices.eu)
Se ha deciso di avviare un’attività di e-commerce di prodotti Made in Italy può pensare a diverse agevolazioni, focalizzando su un aspetto piuttosto che all’altro. In generale, gli strumenti a disposizione sono tanti.
Le riporto di seguito quelli principali, che le consentirebbero di accedere alla finanza agevolata.
- Contributo in Conto Capitale. È il cosiddetto contributo “a fondo perduto”. Concesso a fronte di un investimento dell’imprenditore per la realizzazione di opere o l’acquisto di beni strumentali che abbiano effetti durevoli sull’impresa. Calcolato in percentuale sul totale dell’investimento. Non è prevista alcuna restituzione di capitale o pagamento di interessi. Non sono necessarie garanzie, tranne i casi nei quali è prevista l’erogazione di un anticipo. Viene erogato solo a fronte della presentazione di documentazione di spese.
- Contributo in Conto Esercizio. È il cosiddetto contributo in conto gestione, concesso per contribuire alle spese di gestione relative alla realizzazione del progetto. Concesso a fondo perduto, è identificato come ricavo e deve tassato nel periodo di competenza.
- Contributo in Conto Interessi. Concesso quando si stipula un finanziamento a medio/lungo termine ottenuto a condizioni di mercato. Viene spesso erogato al finanziatore che può così abbassare il tasso di interesse applicato al finanziamento dell’impresa beneficiaria.
- Contributo in conto canoni. Paragonabile ad un contributo in conto interessi, l’agevolazione è concessa per abbattere il costo di un contratto di locazione finanziaria (leasing) stipulato a costi di mercato;
- Mutuo Agevolato. Consiste in un contributo in conto interessi in cui sussiste la contemporaneità tra concessione dell’agevolazione e stipula del finanziamento. Il finanziamento, se viene erogato, viene concesso esclusivamente a condizioni agevolate. L’agevolazione consiste in un finanziamento a medio/lungo termine con un tasso di interesse inferiore a quello di mercato.
- Garanzia. L’agevolazione consiste nell’offrire garanzie per finanziamenti a medio e lungo termine che altrimenti il beneficiario non sarebbe in grado di fornire. A questo scopo particolare importanza rivestono i fondi di garanzia istituiti presso i Consorzi di Garanzia Collettiva.
- Finanziamento agevolato. Finanziamento in tutto o in parte, in questo caso si parla di cofinanziamento, erogato con fondi pubblici ad un tasso inferiore rispetto a quello di mercato. La differenza tra il tasso di mercato e il tasso agevolato è il guadagno per l’impresa.
- Il credito d’imposta. Forma di “beneficio fiscale” che può essere usato per compensazione quando si pagano le imposte IVA, IRPEF, IRPEG ed altri versamenti secondo le indicazioni della circolare 219/e del 18 settembre 1999. Il credito d’imposta deve essere utilizzato nella dichiarazione dei redditi per un importo pari all’agevolazione ricevuta. Nel contributo concesso nella forma di credito d’imposta è specificato il numero di anni sui quali può essere “spalmato”.
- Regime de minimis. Lo Stato e le altre Amministrazioni Pubbliche possono erogare aiuti alle imprese solo nel limite di determinati massimali, fissati in percentuale sugli investimenti, autorizzati espressamente dalla Commissione europea. Ogni progetto di legge agevolativa deve pertanto essere notificato alla Commissione stessa. Fanno eccezione gli aiuti di piccola entità, definiti dalla UE de minimis, che si presume non incidano sulla concorrenza in modo significativo.
=> Incentivi: online il portale del Governo
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Chiedi all'espertoRisposta di Anna Fabi