Imprese: fondi regionali, bancari e camerali

di Filippo Davide Martucci

Pubblicato 20 Dicembre 2011
Aggiornato 9 Gennaio 2014 14:39

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I principali finanziamenti regionali e una selezione di quelli offerti da banche e camere di commercio alle start-up e alle Pmi.

Pur rappresentando il 20% degli interventi totali, i finanziamenti regionali per le imprese sono spesso molto disordinate e aggrovigliate, tanto da risultare inefficaci sebbene la modalità di accesso sia più elastica di quella per i bandi Ue e i contributi statali. Di norma le risorse – che attingono dalle casse nazionali e da quelle europee – sono distribuite attraverso due formule: interventi generalizzati per varie tipologie diversificate di investimento e rivolta ad un ampio bacino di imprese; interventi finalizzati con obiettivi specifici, come la ricerca e l’innovazione o la competitività delle imprese.

In entrambi i casi sono previsti finanziamenti in conto capitale e agevolati, spesso affiancati a un contributo a fondo perduto, oltre a contributi in conto interesse, crediti d’imposta, acquisizioni temporanee di quote di minoranza dell’azienda e voucher (soprattutto per attività formative e acquisizione di servizi).

Questi finanziamenti, di cui la maggior parte “a sportello” (cioè con scadenza a esaurimento delle risorse disponibili) sono erogati nel Centro-Nord. Di meno al Sud, dove dipendono in larga parte dalla programmazione comunitaria.

Per partecipare ai bandi regionali è necessario esibire la documentazione che certifica di essere in possesso dei requisiti richiesti, molto spesso accompagnati da un business plan che descriva l’idea imprenditoriale, fornisca indicazioni circa la capacità patrimoniale e finanziaria, sostenga la fattibilità tecnica del progetto dettagliando un programma di spesa e illustrando il prodotto o servizio che si intende fornire, la strategia e gli obiettivi da raggiungere, anche in termini di fatturato, di mercato di riferimento e di concorrenti.

Finanziamenti bancari

Esiste anche un’ampia serie di proposte fornite da soggetti privati, quali banche e Camere di Commercio. Vediamo alcune proposte avanzate da istituti bancari.

Intesa Sanpaolo, ad esempio, del 2009 ha realizzato “Start-Up Initiative“, che strizza l’occhio a spin-off universitari, soggetti che vorrebbero fare impresa e investitori che potrebbero essere interessati a nuovi progetti. Attraverso questo progetto la banca avvicina le idee a chi potrebbe finanziarle, e seleziona 30 start-up in Italia e all’estero sulla base del loro livello di innovatività, formando i manager attraverso corsi specifici prima di metterli in contatto con investitori selezionati. Per i progetti più interessanti viene realizzato un percorso apposito che consente l’incontro tra imprenditori e finanziatori anche a livello internazionale. Secondo i dati della banca in due anni e mezzo di attività ben 650 imprese hanno partecipato alla selezione e 170 sono state selezionate e messe in contatto con gli investitori.

Anche Unicredit ha il proprio strumento di finanziamento delle nuove imprese, nato in collaborazione con i Giovani imprenditori di Confindustria: si tratta del concorso nazionale “Il talento delle idee“, rivolto ad aspiranti imprenditori tra i 18 e i 40 anni; i progetti più meritevoli sono premiati con un contributo in denaro (25mila euro per il primo classificato, 15mila per il secondo e 10mila per il terzo) o riconoscimenti territoriali minori, oltre a finanziamenti personalizzati, master/training e programmi di mentoring e tutorship molto utili nella fase di start up di un’impresa.

Sempre Unicredit mette a disposizione “Finanziamento Start-Up, mutuo chirografario (senza ipoteche a garanzia) riservato alle aziende iscritte alla Camera di Commercio, per un periodo inferiore a 21 mesi e coperto da un importo compreso tra 10 e 100mila euro, per un periodo massimo di 84 mesi con 60 mesi di ammortamento e 24 di preammortamento, e rate mensili, trimestrali o semestrali con tasso fisso e Taeg dell’11,39%, o variabile con Taeg del 9,9%. Per accedere al finanziamento l ‘ impresa deve presentare garanzie eligibili dei Confidi per il 60% dell’importo.

Il gruppo Bnl-Bnp Paribas offre “CrediAzienda Start-Up” riservato ad aziende di nuova costituzione o costituite da meno di tre anni: il vantaggio offerto è che per valutare il merito creditizio dell ‘ azienda vengono esclusi parametri troppo bassi per quelle di nuova costituzione, sostituiti da valutazioni in prospettiva. Per richieste di importi fino a 25 mila euro è sufficiente un conto economico previsionale, per importi fino a 50 mila euro (in entrambi i casi i prestiti concessi sono a tasso fisso con Taeg del 5,39%) bisogna allegare un business plan dettagliato e un bilancio previsionale. Secondo la banca questo programma speciale ha consentito la creazione di più di 100 nuove imprese.

Banca Sella ha elaborato un programma apposito per le nuove imprese dedicato in particolare alle aziende di nuova costituzione o costituite nell’arco dei 18 mesi precedenti alla domanda di contributo: la banca può concedere un finanziamento sotto forma di affidamento in conto corrente o credito di firma, per un importo che non deve superare i 25.000 euro e Taeg del 17,52%. Nel caso di finanziamenti fino a 50 mila euro (che possono salire fino a 75 mila nel caso garanzie dei confidi) per l’acquisto di beni mobili e immobili è possibile sottoscrivere un mutuo chirografario per una durata massima di 72 mesi con Taeg fisso del 10,55% e variabile dell’8,31%.

Camere di Commercio

Fin qui le banche, ma le Camere di Commercio non potevano certo esimersi dall’esplicare un’importante funzione di raccordo tra neo-imprenditori e finanziamenti, rappresentando sul territorio un efficace punto di riferimento per chi vuole creare impresa.

A livello nazionale, con la firma del protocollo d’intesa tra Unioncamere e Comitato nazionale per il Microcredito, è stato creato un fondo di garanzia di 10 milioni di euro pensato per progetti di microcredito e microfinanza per start-up, le quali possono accedere a prestiti agevolati per somme fino a 25mila euro.

In ambito locale le singole Camere di Commercio hanno previsto programmi per il sostegno dei neoimprenditori.

La Camera di Commercio di Roma ha stanziato 10 milioni per sostenere la creazione d’impresa da parte dei giovani, sia riservando fondi alle nuove imprese sia mettendo a disposizione – insieme a soggetti terzi (come il Bic Lazio) – servizi ad alto valore aggiunto.

Le Camere di Commercio della Lombardia hanno realizzato lo scorso anno il progetto Start, in collaborazione con alcuni enti locali, formando e finanziando circa 30 imprese con un totale di 185mila euro, con una media di 8mila euro ciascuna per quelle guidate da under30, e 5,5mila per le altre.

Ma non sono solo i finanziamenti quello di cui le nuove imprese necessitano: Formaper, azienda della Camera di commercio di Milano, fornisce assistenza, informazioni utili e una guida per redigere il business plan attraverso il servizio gratuito “Punto nuova impresa“.