Online i settori economici e le professioni (compresi amministratori e direttori di azienda) ad alta disparità di genere che il Ministero del Lavoro favorisce destinandovi gli incentivi fiscali per l’assuzione agevolata di donne previsti dalla Riforma del Lavoro Fornero (articolo 4, commi da 8 a 11, legge 92/2012): due decreti ministeriali del 2 settembre 2013 identificano, per il 2013 e il 2014, gli ambiti lavorativi con squilibrio superiore al 25% rispetto alla media (ad elevato spread uomo donna) e come tali oggetto di agevolazioni per promuovere l’assunzione di personale femminile e colmare il gap.
Incentivi 2013 – 2014
Gli incentivi all’assunzione (50% dei contributi a carico del datore di lavoro per un periodo di 12 mesi) riguardano le donne di ogni età prive di impiego regolarmente retribuito da 24 mesi, oppure le donne senza impiego regolarmente retribuito da 6 mesi se esercitano una delle seguenti professioni o se lavorano nei seguenti settori ad alta disparità occupazionale di genere o se risiedono in aree svantaggiate. Vediamo le tabelle, con i tassi di disparità uomo-donna 2013 e 2014, tenendo presente che le professioni sono differenziate in base alla specifica classificazione Ateco (che comprende, ad esempio, anche gli imprenditori, ai quali evidentemente non si applica l’agevolazione per l’assunzione).
Settori di attività | Gap 2013 | Gap 2014 |
Costruzioni | 83,9% | 83,4% |
Industria estrattiva | 75,4% | 74,8% |
Acqua e gestione rifiuti | 70,5% | 66,6% |
Industria energetica | 60,9% | 54,5% |
Trasporto e magazzinaggio | 59,7% | 58,4% |
Industria | 54,8% | 54,4% |
Industria manifatturiera | 44,7% | 45% |
Agricoltura | 36,8% | 36,8% |
Informazione e comunicazione | 35,1% | 29,9% |
Servizi generali della PA | 32,5% | 32,2% |
Organizzazioni ed organismi extraterritoriali | 25,8% | 21,8% |
Professioni | Gap 2013 | Gap 2014 |
Sergenti, sovrintendenti, marescialli delle forze armate |
98% | 97,7% |
Conduttori di veicoli, macchinari mobili, sollevamento |
95,7% | 96,9% |
Truppa delle forze armate | 95,6% | 94,1% |
Artigiani e operai metalmeccanici specializzati,installatori e manutentori di attrazzature elettriche ed elettroniche. |
94,2% | 94,8% peggiorato |
Ufficiali delle forze armate | 93,9% | 92,7% |
Artigiani e operai specializzati industria estrattiva, edilizia, manutenzione edifici. |
84,5% | 91,9% peggiorato |
Agricoltori e operai specializzati di agricoltura, foreste, zootecnia, pesca, caccia. |
72,5% | 70,9% |
Professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della produzione. |
70,9% | 69,9% |
Imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende. |
67,1% | 72,9% peggiorato |
Ingegneri, architetti e professioni assimilate. |
66,6% | 65,5% |
Conduttori di impianti industriali. | 65,7% | 68,5% peggiorato |
Professioni non qualificate nella manifattura, estrazione di minerali, costruzioni. |
63,5% | 61,9% |
Specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali. |
57,5% | 51,8% |
Imprenditori e responsabili di piccole aziende. |
56,8% | 40,6% |
Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nell’industria alimentare |
39,3% | 34,5% |
Artigiani e operai specializzati nella meccanica di precisione, artigianato artistico, stampa e assimilati. |
39,3% | 35,9% |
Professioni non qualificate nell’agricoltura, manutenzione del verde, allevamento, silvicoltura, pesca. |
32,9% | 33,4% |
Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio. |
31,8% | 32,7% peggiorato |
Membri dei corpi legislativi e di governo, dirigenti ed equiparati nell’amministrazione pubblica, nella magistratura, nei servizi di sanità, istruzione e ricerca, nelle organizzazioni di interesse nazionale e sovranazionale. |
21,6% | Non più ad alta disparità |
Specialisti nella salute. | 21% | 14,3% |
Artigiani e operai specializzati nelle lavorazioni alimentari, legno, tessile, Abbigliamento, pelli, cuoio, industria dello spettacolo. |
19,4% |
22,2%
|
Criteri e trend
Le tabelle 2013 sono compilate in base al tasso di disparità 2011 (11,3%) per cui rilevano gli ambiti con spread oltre il 14,1% (+25%). Per il 2014 ci si bassa sul dato 2012 (10,2%) e quindi rilevano quellio oltre il 12,7%. Tra i dirigenti di PMI il gap resta elevato ma il trend è positivo. Viceversa, nelle grandi imprese lo squilibrio nella dirigenza è peggiorato. Sul fronte della classe dirigente, il risultato migliore riguarda i legislatori e il settore pubblico, unico comparto che nel 2014 non è più considerato ad alta disparità. Tra i settori, lo squilibrio uomo-donna è aumentato fra artigiani e operai specilizzati di metalmeccanica, edilizia, alimentare, legno, tessile e abbigliamento, industria dello spettacolo. Fonte: DM Lavoro, 2/9/2013 sui settori ad alta disparità uomo donna nel 2013 e nel 2014