Perchè investire in Croazia
Sono diverse le ragioni che hanno indotto già molte imprese italiane a scegliere la Croazia per i propri investimenti: dal clima di business (garantito dalla costante crescita del paese e dal processo di riforme in corso per entrare nella UE) alla collocazione geografica favorevole, da una forza lavoro efficiente e motivata (e soprattutto, multilingue) alle moderne infrastrutture.
Requisito fondamentale che rende la Croazia appetibile per gli investimenti di imprese italiane è proprio l’esistenza di infrastrutture di alta qualità, con un forte focus sui progetti legati a Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia.
Nonostante la crisi abbia investito anche l’Import-Export, il nostro paese si è confermato infatti il primo partner commerciale, con un interscambio bilaterale da 5,2 miliardi di dollari (il 16,6% di quello totale croato).
Le esportazioni verso la Croazia sono state pari a 3,3 mld di dollari (15,4% del totale dell’Import croato), mentre le importazioni dal paese hanno raggiunto quasi i 2 miliardi di dollari (19% del totale dell’Export croato).
Vantaggi giuridici
Come stabilito dal diritto commerciale croato, le imprese straniere possono condurre la loro attività alle stesse condizioni delle imprese locali. Un investitore italiano può quindi stabilirsi, partecipare allo start-up di un’impresa e acquisire pari diritti e obbligazioni degli operatori croati.Il trattamento di parità si applica a tutte le forme di investimento straniero.
La Costituzione della Repubblica di Croazia fornisce garanzie all’operatività degli investitori esteri: i diritti acquisiti attraverso gli investimenti di capitale non possono essere ristretti dalla legge o da ogni altro atto giuridico; agli investitori stranieri è garantito il libero trasferimento e rimpatrio dei profitti e del capitale investito. Inoltre, un investitore straniero può acquistare, come gli operatori locali, un immobile senza nessuna particolare restrizione.
Gli incentivi
Le misure di incentivazione, regolate dalla Legge sulla Promozione degli investimenti, agevolano i progetti di imprese industriali, i centri tecnologici e i servizi di supporto strategico. I centri tecnologici agevolabili sono quelli dedicati allo sviluppo e all’innovazione di prodotti e processi di produzione ad alto contenuto tecnologico. Tra i servizi di supporto strategico rientrano quelli relativi a:
- call-center per supporto tecnico e risoluzione dei problemi dei clienti;
- centri di servizio condivisi su Outsourcing e aggregazione delle attività di impresa in ambito finanziario, contabile, marketing, sviluppo delle risorse umane e Servizi IT;
- centri di distribuzione e logistici;
- centri di sviluppo dedicati allo sviluppo di nuovi software per clienti locali ed internazionali.
Le suddette attività beneficiano di un ambiente fiscale vantaggioso secondo le seguenti fasce di investimento:
- tra €0.3m e €1.5m, impieganti 10 lavoratori – imposizione sul reddito d’impresa al 10%.
- tra €1.5m e €4m, impieganti 30 lavoratori – imposizione al 7%.
- tra €4m e €8m, impieganti 50 lavoratori – imposizione al 3%.
- oltre €8m, impieganti 75 lavoratori – imposizione allo 0%.
Inoltre, incentivi all’assunzione sono accordati in misura proporzionale al tasso di disoccupazione esistente nell’area di stabilimento, e ai beneficiari tra quelli sopra citati.
Infine, sono previsti contributi aggiuntivi per la formazione dei nuovi impiegati fino al 60% delle spese progettuali nel caso di grandi imprese, fino all’80% nel caso di Pmi.
Le Zone Franche
Anche in Croazia esistono Zone Franche (21), aree nelle quali le attività economiche sono realizzate sotto condizioni particolarmente vantaggiose: produzione di beni, immagazzinamento merci, vendita all’ingrosso, attività di supporto strategico, attività di stabilimento di centri di sviluppo tecnologici, fornitura di servizi (non bancari, assicurativi o immobiliari).
Le banche
Per ricorrere al capitale di debito, in Croazia sono presenti banche come Zagrebacka Bankae Privredna banka Zagreb, partecipate rispettivamente dal Gruppo Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Recentemente, Zagrebacka Banka d.d. ha ricevuto 100 milioni di euro dalla Banca europea degli investimenti (BEI) per finanziare progetti sviluppati dalle Pmi nel settore industriale, ambientale, dell’efficienza energetica e dei servizi.
La stessa BEI, la scorsa settimana, ha accordato un prestito di 250 milioni di euro Banca croata per la ricostruzione e lo sviluppo.
Incentivi SIMEST
Nel nostro paese, la Società Italiana per le Imprese all’Estero (SIMEST) mette a disposizione strumenti finanziari dedicati allo stabilimento delle imprese italiane in paesi extra UE e può partecipare al capitale di imprese estere, affiancando l’impresa italiana o comunitaria (se controllata da società italiane) nell’internazionalizzazione della propria attività, favorendone l’ingresso in mercati esteri ad elevato potenziale.
La partecipazione SIMEST al capitale sociale delle imprese estere – possibile fino al 25% e per un massimo di 8 anni – è anche il presupposto per l’erogazione di contributi agli interessi a fronte di un finanziamento concesso all’impresa italiana da soggetti, italiani o esteri, autorizzati all’esercizio dell’attività bancaria.
Inoltre, un Fondo pubblico di Venture Capital, il cui intervento si aggiunge alla suddetta quota di partecipazione, è disponibile per le imprese italiane (ma non può essere superiore al doppio della partecipazione SIMEST e non deve superare il 49% nel cumulo con la suddetta partecipazione).
La SACE
Ricordiamo infine che SACE, il gruppo assicurativo-finanziario italiano controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, offre alle imprese attive nei processi di internazionalizzazione o nell’attività di esportazione garanzie su finanziamenti erogati dal sistema bancario o reperiti sul mercato dei capitali.