Online il Rapporto “Restart, Italia” della Task Force sulle Start up innovative istituita presso il Ministero dello Sviluppo Economico: 150 pagine e 5 allegati fitti di indicazioni e proposte per ottenere anche in Italia i risultati messi a segno negli USA in termini di nuova occupazione generata proprio dalle start-up innovative.
Il Ministro Corrado Passera promette di avviare le prime misure entro settembre.
Le prime troveranno posto nel prossimo Decreto Sviluppo bis e mireranno ad incentivare l’avvio di impresa e finanziare la nascita di start-up innovative (le cosiddette iSrl) direttamente online.
Rapporto Restart, Italia
Semplificazione normativa e capacità di attrarre investimenti: questo il filo conduttore delle diverse proposte del Rapporto, in cui vengono analizzate le fasi di vita di una start up (Lancio, Crescita, Maturità, Consapevolezza) e che contempla anche una sezione dedicata ai Territori che vogliono puntare su queste nuove imprese.
Misure per start-up innovative
- iSrl: società a responsabilità limitata innovative a “statuto zero”, senza oneri amministrativi e burocratici per l’avvio e la gestione d’impresa, con agevolazioni in termini di capitale (niente requisiti minimi), facilità di effettuare aumenti di capitale, governance e stock option e possibilità di avvio con procedura online.
- Sgr semplificate: costituzione meno onerosa di società di gestione del risparmio che investono in start-up, con minori costi di gestione e requisiti di capitale ridotto per fondi di venture capital a capitale privato.
- Spa ed srl in autodisciplina: costituzione agevolata di investment company che finanziano start-up, simulando la gestione delle Sgr ma senza ricadere sotto la vigilanza di Bankitalia, e godendo di uno statuto certificato in regime di autodisciplina.
- Agevolazioni fiscali per start-up: pagamento IVA e IRES al termine di ogni esercizio contabile, per cassa e non per competenza.
- Contratto di lavoro ad hoc per start up: contratto a termine di quattro anni.
- Fondo di fondi per il Venture Capital, con risorse pubbliche e private.
- Deducibilità per partecipazioni in start up: 35% per investimenti fino a 2 milioni di euro, 20% fino a 5 milioni, 50% per investimenti in start up a vocazione sociale (massimo 5milioni di euro).
- Crowdfunding: finanziamento collettivo, ad esempio tramite piattaforme online per la raccolta di capitale e deduzione dal reddito imponibile per gli investimenti dei privati cittadini nelle start-up .
- Banche: creazione di una Sezione Speciale del Fondo Centrale di garanzia per le PMI dedicata alle operazioni di garanzia e contro-garanzia per start-up.
Requisiti Start-up
Per beneficiare delle agevolazioni le start-up devono possedere determinati requisiti:
- essere detenute direttamente e almeno al 51% da persone fisiche, anche in termini di diritti di voto.
- svolgere attività di impresa al massimo da 48 mesi.
- fatturare meno di 5 milioni di euro.
- non distribuire utili.
- avere nell’oggetto sociale lo sviluppo di prodotti o servizi innovativi, ad alto valore tecnologico.
- vantare una contabilità trasparente, senza uso di una cassa contanti, fatte salve le spese legate ai rimborsi.
A contribuire al Report, un team di esperti ben noti in ambito Web 2.0.
Per approfondimenti, scarica Restart, Italia, Rapporto della Task Force per le Start-up innovative.