Stretta creditizia sui prestiti bancari
Ottenere un prestito dagli istituti bancari è diventato proibitivo per tante piccole e medie imprese italiane: lo rivela una indagine svolta da SWG per conto della Confederazione Nazionale degli Artigiani (CNA) e condotta tramite interviste su un campione di 400 aziende con meno di 50 addetti.
Secondo la rilevazione, 1 milione e mezzo di imprese, pari al 35% del totale delle aziende sotto i 50 dipendenti, ha avuto grandi difficoltà ad accedere a mutui, finanziamenti e fidi perché l’atteggiamento delle banche si è notevolmente irrigidito.
Per la stragrande maggioranza degli intervistati è in atto una pesante stretta creditizia, più grave di quella avvenuta del 2008-2009. E gli imprenditori sono ancora più allarmati per il futuro, prevedendo un deterioramento dei rapporti con le banche.
Come ottenere un finanziamento
Se si vantano poche garanzie e si è considerati dalle banche ad alta rischiosità, per ottenere un prestito si dovrebbe cercare di seguire alcune direttive di fondo:
- valutare la possibilità di siglare un contratto di rete per moltiplicare la propria solvibilità dinanzi alle banche: può essere vista come l’opzione aziendale di soluzioni quali il garante o il cointestatario di un prestito personale;
- Individuare le banche aderenti ad iniziative regionali, come i fondi di garanzia per determinate tipologie di azienda, che possono contare su co-garanzie esterne richiedendo meno vincoli per la concessione del finanziamento;
- non chiedere un nuovo prestito finché si è ancora impegnati in altre forme di finanziamento: le banche in questo caso tendono a non erogare nuovi prestiti per il rischio elevato di insolvenza);
- optare magari per un prestito di consolidamento: è una soluzione che consente di accorpare le forme di finanziamento in corso in un’unica rata, così da ottenere maggiore liquidità.
Le imprese più a rischio
Nell’arduo tentativo di ottenere un prestito, le prospettive sembra essere particolarmente critica per le aziende medie (20-49 addetti) e per le micro-imprese.
Dall’indagine emerge che il 32% delle imprese non gode di un rapporto privilegiato con gli istituti di credito mentre il restante 62% dei piccoli e medi imprenditori è riuscita ad instaurare una relazione diretta e di fiducia con il personale.
Le condizioni peggiori vengono sperimentate nel Mezzogiorno (66%) e nell’ambito del settore Edilizia (70%) ma la situazione sembra meno critica per chi opera con la pubblica amministrazione.
Le criticità del rapporto banca impresa
Tra i principali motivi di insoddisfazione da parte delle imprese troviamo i costi dei servizi bancari (45%) – con una sottolineatura maggiore al Sud, tra le costruzioni e le aziende con minor fatturato – e la scarsa disponibilità alla contrattazione delle condizioni del conto, alla concessione di credito e alla personalizzazione dell’offerta.
Inoltre, le ragioni di insofferenza crescono per la poca trasparenza e varietà dell’offerta dei servizi come pure la diminuita capacità di comprendere i bisogni dell’azienda.
Sono tutti elementi significativi questi da cui si può ricostruire il profilo di un volto poco amico delle banche.