Semplificazioni fiscali, avvio di impresa più veloce, crowdfunding: sono alcune delle agevolazioni che il decreto Investment compact prevede per la nuova categoria delle PMI innovative. Il provvedimento, approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 20 gennaio, introduce questa nuova tipologia di PMI, estendendo loro parte delle facilitazioni previste per le start up innovative, che erano state introdotte dal secondo decreto sviluppo del 2012 (Dl 179/2012). Vediamo esattamente quali sono i requisiti che devono avere le piccole e medie imprese per essere definite PMI innovative, e quali vantaggi hanno.
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Requisiti PMI innovative
Le PMI non devono essere quotate in borsa, devono avere l’ultimo bilancio certificato, e devono possedere almeno due dei seguenti requisiti:
- spese in ricerca e sviluppo pari ad almeno il 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione (escludendo le spese per immobili). Si possono comprendere le spese lo sviluppo precompetitivo e competitivo, quelle relative ai servizi di incubatori certificati, i costi del personale interno e dei consulenti esterni, le spese legali per la registrazione della proprietà intellettuale;
- impiego di personale altamente qualificato in misura almeno pari a un quinto della forza lavoro complessiva;
- essere detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto o un software registrato in campo industriale o biotecnologico.
Le imprese che possiedono le caratteristiche per diventare PMI innovative (non bisogna essere nuove imprese, vale anche per le società già esistenti), devono iscriversi a una speciale sezione del Regitro Imprese a loro dedicata, presentando domanda in formato elettronico (si attendono i dettagli operativi sulla procedura, prevedibilmente simile a quella prevista per le start up innovative).
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Agevolazioni
Alle PMI innovative saranno riconosciute parte delle agevolazioni previste per le start up innovative: semplificati gli oneri di avvio, strumenti finanziari come stock option fiscalmente agevolati per i dipendenti, accesso al crowdfunding (la possibilità di raccogliere capitale online, anche usufruendo delle norme sull’equity crowdfuning previste dallo specifico regolamento Consob). Previste anche le facilitazioni fiscali per chi investe nelle PMI innovative: detrazione IRPEF pari al 19% dell’investimento, oppure deduzione IRES pari al 20%, per quattro anni. Qui c’è un paletto: le agevolazioni sugli investimenti valgono solo per i primi sette anni (che si calcolano da inizio attività oppure dall’iscrizione alla sezione speciale del Registro Imprese).
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Contratti di lavoro e flessibilità
Non sono invece riconosciute alle PMI innovative le particolari misure di flessibilità concesse alle start up innovative in materia di contratti di lavoro (anche in vista delle novità in materia di contratti inserite nel Jobs Act e che verranno più precisamente articolate con l’esercizio delle deleghe del Governo, già iniziato con il nuovo contratto indeterminato a tutele crescenti).