Via libera alle domande per i contributi alle radio e tv locali del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione: dal 22 novembre al 21 dicembre si presentano le istanze per il contributo relativo al 2016, mentre per il 2017 la finestra di presentazione è fissata nel prossimo mese di gennaio. Le istruzioni sono contenute nel decreto ministero dello Sviluppo economico dello scorso 20 ottobre, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 10 novembre.
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Requisiti
La normativa di riferimento è il Dpr 146/2017, che fissa i requisiti per l’accesso al contributo. In estrema sintesi, il contributo è utilizzabile da tv e radio locali che hanno un numero minimo di dipendenti e giornalisti, rispettano una serie di regole ad esempio in materia di quantità di informazione trasmessa, fasce protette dalle televendite.
- Tv locali: se il territorio di diffusione ha più di 5mila abitanti, devono avere almeno 14 dipendenti, di cui almeno quattro giornalisti, dedicati alla fornitura di servizi media audiovisivi. Fra 1,5 e 5 milioni di abitanti, 11 dipendenti di cui almeno tre giornalisti. Per territorio più piccoli, otto dipendenti di cui almeno due giornalisti. Tetto ai programmi di televendita, nelle fasce tra le 7 e le 24, pari al 40% relativamente alla domanda per il 2018, al 30% relativamente alla domanda per il 2019, e 20% a partire dalla data di presentazione della domanda per l’anno 2020. Adesione ai codici di autoregolamentazione su televendite, tutela dei minori e avvenimenti sportivi. Trasmissione di almeno due edizioni giornalieri di tg locali nell’anno precedente alla presentazione della domanda (a partire dal 2019). Regolarità contributi al ministero. Per le domande 2016-2018, è previsto un regime transitorio che prevede un punteggio calibrato su numeri dei dipendenti e dei giornalisti, media ponderata indici di ascolto.
- Radio locali: minimo di due dipendenti con almeno un giornalista, anche qui regime transitorio per il biennio 2016-2018, con punteggio in base al numero dei dipendenti.
Domande
Le domande si presentano telematicamente, utilizzandola piattaforma SICEM del ministero (www.sicem.mise.gov.it), in bollo, firmata digitalmente. Le modalità di presentazione sono diverse per emittenti televisive e radiofoniche. Il decreto contiene i modelli da utilizzare.
Compilazione
Le emittenti televisive devono inserire nella domanda denominazione i seguenti dati: sede legale, codice fiscale e partita IVA, recapiti telefonici, indirizzo PEC, matricole INPS, numero di posizione INPGI, numero di iscrizione al ROC, specificazione se si tratta di emittente televisiva a carattere commerciale di cui all’articolo 3, comma 1, lettera a, del Regolamento, o comunitaria di cui all’art. 3, comma 1, lettera d. Regione, e marchio o palinsesto oggetto della domanda, eventuale autorizzazione come operatore di rete, dati sui dipendenti ee sui giornalisti (professionisti, pubblicisti, praticanti), eventuali operazioni societarie, iscrizione auditel, spese per tecnologie innovative. Bisogna allegare: attestazione regolarità versamenti contributivi, impegno a rispettare i limiti delle televendite, adesione ai codici di autoregolamentazione, dichiarazione sulla trasmissione di almeno due tg al giorno nell’anno precedente, attestazione spese in innovazione, copia di eventuali atti di operazioni societaria, assolvimento imposta di bollo, dichiarazione per le imprese del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia).
Le emittenti radiofoniche indicano nella domanda tutti i dati sull’azienda (sono gli stessi previsti per le tv), dati su dipendenti e giornalisti, ricavi per vendita di spazi pubblicitari, costi per tecnologie innovative. Documenti da allegare: regolarità contributi, dichiarazione sui ricavi e sui costi per l’innovazione, assolvimento imposta di bollo, dichiarazione specifica per le imprese del Sud.
Termini di presentazione
- per i contributi 2016: dal 22 novembre al 21 dicembre 2017;
- per i contributi 2017: dal 2 al 31 gennaio 2018;
- per i contributi 2018 e successivi: dal primo al 28 febbraio 2018.
Fonte: decreto ministeriale