Il credit crunch non dà tregua alle PMI, con un generale calo dei prestiti: è quante emerge dal rapporto di Fedart Fidi (Federazione Nazionale Unitaria dei Confidi dell’artigianato) sullo stato del credito alle imprese in Italia. La proposta dell’associazione è di rafforzare il sistema dei Confidi, con l’obiettivo di:
«conseguire ulteriore efficienza definendo trasparenti regole di mercato e appropriati assetti normativi».
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L’accesso al credito delle piccole e medie imprese si conferma ancora molto difficile. Se da un lato i finanziamenti garantiti alle PMI nel 2014 sono risultati in calo rispetto al 2013 (da 42,8 a 38,6 mld di euro), dall’altro si registra una generale contrazione dei finanziamenti alle imprese, anche nel sistema artigiano: i Confidi Fedart hanno garantito 4,6 miliardi (5,2 nel 2013) di nuovi finanziamenti, raggiungendo uno stock di 12 miliardi (13,2 nel 2013).
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Il livello di sofferenze è poi eccessivamente elevato, a causa del rilevante supporto offerto alle PMI in questa lunga fase di crisi: ciò porta il sistema a registrare ancora una perdita, seppur diminuzione rispetto all’anno precedente.
Le proposte
Il Presidente di Fedart Fidi, Adelio Giorgio Ferrari, ritiene si debba proseguire sulla strada dell’integrazione fra soggetti della filiera e riformare il Fondo Centrale di Garanzia, ottimizzandone il funzionamento e impiegando risorse pubbliche. Il direttore della Federazione, Leonardo Nafissi, sottolinea il ruolo di partner delle PMI, delle istituzioni pubbliche e delle banche del sistema dei Confidi,
«fornendo risposte fondamentali alle imprese in questa lunga fase di crisi», si deve proseguire «nella direzione dell’autoriforma e della razionalizzazione del sistema, per conseguire ulteriore efficienza», e definisce «necessario definire trasparenti regole di mercato e appropriati assetti normativi» nell’interesse delle imprese.