La nuova Legge di Bilancio (commi 404 e seguenti della L. 207/2024) ha riproposto per il 2025 la Decontribuzione Sud ma con una serie di novità. Lo sgravio, per per tutti i contratti a tempo indeterminato già attivi e per le nuove assunzioni (previa autorizzazione UE), mira a incentivare l’occupazione e lo sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno grazie alla parziale esenzione dal pagamento degli oneri previdenziali a carico dei datori di lavoro.
Ecco cosa cambia e quali sono i dettagli operativi delle nuove disposizioni.
Come funziona la Decontribuzione Sud 2025
La Decontribuzione Sud 2025, con copertura finanziaria di circa 7 miliardi fino al 2030, è un’agevolazione fiscale rivolta ai datori di lavoro privati che occupano fino a 250 dipendenti (con esclusione del settore agricolo) che operano in specifiche aree territoriali del Mezzogiorno italiano: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Per le imprese di maggiori dimensioni bisogna comprovare l’incremento occupazionale.
Le agenzie per il lavoro accedono parimenti all’agevolazione (per il relativo periodo di utilizzo) se assumono lavoratori a tempo indeterminato da collocare in somministrazione presso aziende utilizzatrici che faranno richiesta della Decontribuzione.
Sono invece esclusi dall’applicazione dell’esonero i rapporti di apprendistato, gli enti pubblici economici, gli istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici ai sensi della legislazione regionale, e altre categorie specificate nella normativa.
Le novità della proroga in Manovra
L’obiettivo della misura – che assorbe le risorse del Fondo per il contrasto al divario occupazionale e allo sviluppo delle aree svantaggiate – è quello sostenere l’occupazione attraverso una riduzione degli oneri contributivi dovuti all’INPS. La Legge n. 207/2024, articolo 1, comma 72, proroga l’esonero contributivo per le regioni del Sud, con alcune nuove regole.
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Aliquota agevolata: l’agevolazione è pari al 25% per il 2025, con decalage fino al 15% nel 2029.
- nel 2025, lo sgravio massimo è di 145 euro mensili per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2024,
- nel 2026 l’agevolazione è al 20%, con sgravio massimo di 125 euro mensili per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato per i primi due anni e di 100 euro per il 2028,
- nel 2029, l’agevolazione è del 15%, con un massimo mensile di 75 euro per ciascun lavoratore assunto entro il 31 dicembre 2028.
- Lavoratori ammessi: la decontribuzione si applica per i contratti stabili già attivi, per le nuove assunzioni a tempo indeterminato entro giugno e per la stabilizzazione di rapporti di lavoro precari.
- Cumulo incentivi: l’agevolazione è compatibile con alcune misure di sostegno al lavoro, come l’esonero contributivo per under 36 o donne svantaggiate, purché nei limiti della contribuzione dovuta; di contro, non è cumulabile con gli incentivi del Decreto Coesione.
Requisiti per accedere all’agevolazione
Per beneficiare della Decontribuzione Sud 2025, le aziende devono rispettare i seguenti requisiti.
- Ubicazione attività: il datore di lavoro deve avere la sede legale o operativa nelle regioni ammesse al beneficio.
- Regolarità contributiva: è necessario il rispetto del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC).
- Contratti agevolabili: l’incentivo riguarda i contratti a tempo indeterminato e le trasformazioni.
- Compatibilità con il regime de minimis: l’esonero deve rispettare i limiti agli aiuti di Stato previsti dal Regolamento (UE) n. 1407/2013.
Per ottenere lo sgravio, le imprese che occupano più di 250 dipendenti (e che dunque non rientrano nella classificazione di MPMI) devono dimostrare anche l’incremento occupazionale annuo netto al 31 dicembre di ogni anno.
Modalità di fruizione
Il beneficio si traduce in una riduzione diretta dei contributi previdenziali INPS a carico del datore di lavoro. La domanda per accedere all’incentivo deve essere presentata tramite il portale INPS, seguendo le istruzioni operative che saranno pubblicate nei prossimi mesi.
Casi particolari e cumulabilità
La Decontribuzione Sud può essere cumulata con altre agevolazioni, ma nel rispetto dei limiti contributivi complessivi. Tra gli esempi più rilevanti:
- Esonero under 36: per le assunzioni di giovani con meno di 36 anni, la decontribuzione Sud può integrarsi con l’esonero totale fino a un massimo di tre anni.
- Assunzione di donne svantaggiate: per le donne che rientrano nelle categorie svantaggiate, l’esonero del 100% può essere applicato in aggiunta alla Decontribuzione Sud.
NB: Ricordiamo che l’applicazione della Decontribuzione Sud è sempre subordinata ad autorizzazione da parte della Commissione Europea. Pertanto, per essere operativa, è necessario attendere il via libera UE e la conseguente circolare applicativa INPS.