Il credito d’imposta per le Zone Economiche Speciali (ZES) è uno degli strumenti di incentivazione più rilevanti per promuovere lo sviluppo economico e la crescita delle imprese situate in aree svantaggiate del Paese.
Con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025 (Legge n. 207/2024) e le modifiche attuative contenute nei recenti provvedimenti normativi, il quadro regolatorio è stato aggiornato per semplificare l’accesso ai benefici e aumentare l’attrattività degli investimenti nelle ZES.
Principali caratteristiche del credito d’imposta ZES
Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti in beni strumentali nuovi realizzati dalle imprese situate all’interno delle ZES. L’incentivo riguarda le acquisizioni effettuate fino al 31 dicembre 2025 e si applica alle attività economiche che contribuiscono allo sviluppo produttivo delle aree interessate.
Le ZES mirano ad attrarre investimenti e sostenere lo sviluppo economico delle aree svantaggiate. Con le nuove regole introdotte nel 2025, l’incentivo diventa più mirato, promuovendo la competitività delle imprese e la creazione di posti di lavoro in territori strategici per la crescita del Paese.
Novità introdotte dalla Manovra 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha reso più agevole l’accesso al credito d’imposta e rafforzare la competitività delle imprese.
- Proroga dei termini: il credito d’imposta è stato esteso fino al 31 dicembre 2025, garantendo continuità alle iniziative di sviluppo territoriale.
- Ampliamento delle spese agevolabili: sono stati inclusi alcuni costi relativi alla digitalizzazione e alla transizione ecologica, a condizione che siano parte integrante di progetti di investimento produttivo.
- Maggiore integrazione con il PNRR: i benefici fiscali per le ZES sono ora più strettamente connessi agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, favorendo sinergie tra incentivi.
Beneficiari
Possono beneficiare del credito d’imposta le imprese di qualsiasi dimensione che:
- siano già operative o si insedino nelle ZES;
- svolgano attività produttive compatibili con le finalità di sviluppo economico delle zone individuate;
- siano in regola con gli obblighi contributivi e fiscali.
Spese agevolabili
Il limite massimo del credito d’imposta è fissato a 100 milioni di euro per ciascun progetto d’investimento. Per essere ammissibili, le spese devono essere correlate a beni strumentali nuovi, utilizzati esclusivamente nell’ambito delle attività economiche della ZES. Sono ammesse al beneficio le spese per:
- macchinari;
- impianti;
- attrezzature destinati a strutture produttive situate all’interno delle ZES.
Domanda e utilizzo del credito
Il credito è fruibile esclusivamente in compensazione tramite modello F24, utilizzando il codice tributo specifico indicato dall’Agenzia delle Entrate. Le imprese interessate devono presentare un’istanza telematica tramite il portale dell’Agenzia delle Entrate, indicando:
- il progetto d’investimento;
- i beni oggetto del beneficio;
- la localizzazione degli interventi.
Le imprese beneficiarie sono tenute a conservare la documentazione attestante le spese sostenute e la correlazione con le attività produttive nelle ZES.
Obblighi e controlli
Per evitare abusi e garantire l’efficacia dell’incentivo, le imprese devono rispettare specifici obblighi:
- mantenere i beni agevolati all’interno della ZES per almeno cinque anni (tre anni per le PMI);
- non alienare o dismettere i beni agevolati prima del termine previsto;
- presentare una relazione tecnica annuale sull’utilizzo dei beni e sugli effetti economici generati.
I controlli dell’Agenzia delle Entrate possono includere verifiche documentali e ispezioni dirette presso le strutture produttive, per accertare la corretta fruizione del beneficio.