Parte operativamente il terzo bando Parco Agrisolare, finanziato dal PNRR. La procedura online è aperta sul portale del GSE dalle ore 12 di lunedì 16 settembre fino alla stessa ora del 14 ottobre 2024.
Le imprese possono dunque presentare domanda di incentivi per realizzare nel Sud Italia impianti fotovoltaici nel settore agricolo.
Terzo bando Parco Agrisolare
La misura (missione 2, componente 1, investimento 2.2) finanzia la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo. Questo terzo bando mette a disposizione risorse pari a 250 milioni di euro, e riguarda esclusivamente il segmento della produzione agricola primaria. L’incentivo è un contributo a fondo perduto che copre l’80% delle spese ammissibili.
Impianti e progetti agevolabili
L’incentivo riguarda l’acquisto e la posa in opera dei pannelli posizionati sulle coperture di fabbricati strumentali all’attività, compresi quelli eventualmente destinati alla ricezione ed ospitalità nell’ambito dell’attività agrituristica.
Unitamente a tale attività, possono essere eseguiti uno o più dei seguenti interventi di riqualificazione energetica delle strutture:
- rimozione e smaltimento dell’amianto dai tetti: la procedura deve essere svolta unicamente da ditte specializzate, iscritte nell’apposito registro;
- isolamento termico dei tetti: la relazione tecnica del professionista abilitato dovrà descrivere e giustificare la scelta del grado di coibentazione previsto in ragione delle specifiche destinazioni produttive del fabbricato, anche al fine di migliorare il benessere animale;
- sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria): la relazione del professionista dovrà dare conto delle modalità di aereazione previste in ragione della destinazione produttiva del fabbricato. Il sistema di areazione deve essere realizzato mediante tetto ventilato e camini di evacuazione dell’aria, anche al fine di migliorare il benessere animale.
Spese ammissibili
Sono ammesse le spese di costruzione o miglioramento di beni immobili, acquisto di macchinari e attrezzature, fino ad un massimo del loro valore di mercato, acquisizione o sviluppo di programmi informatici, brevetti, licenze, diritti d’autore e marchi commerciali, costi generali come gli onorari di architetti, ingegneri e consulenti, consulenze sulla sostenibilità ambientale ed economica, studi di fattibilità.
Gli impianti devono avere l’obiettivo di soddisfare l’autoconsumo dell’azienda o condiviso nel caso di presentazione in forma aggregata. E’ consentita la vendita di energia elettrica nella rete nel limite di autoconsumo, ovvero di autoconsumo condiviso, annuale.Istruzioni di domanda
La domanda si presenta utilizzando la piattaforma informatica predisposta dal soggetto attuatore GSE, accessibile dall’area clienti del portale. Eventuali richieste inviate avvalendosi di canali di comunicazione diversi, quali in via esemplificativa PEC, email, raccomandata o posta ordinaria, non saranno tenute in considerazione.
Dopo l’istruttoria al richiedente viene inviata una risposta che può essere un atto di concessione oppure di esclusione se mancano i requisiti.
Le imprese ammesse devono realizzare, collaudare e rendicontare gli interventi entro 18 mesi da quando verrà pubblicato dal GSE l’elenco dei beneficiari. E comunque, non oltre il 30 giugno 2026.
Tutti i dettagli nell’avviso del ministero dell’Agricoltura, pubblicato sul portale del dicastero insieme al Regolamento operativo e a tutti i materiali necessari. E nel decreto ministeriale del 17 aprile 2024.