Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha pubblicato la circolare operativa con i chiarimenti tecnici sull’applicazione del nuovo Bonus Transizione 5.0.
Il credito d’imposta, introdotto dall’articolo 38 del Dl 19/2024, è stato pensato per sostenere la trasformazione digitale ed energetica delle aziende italiane, in linea con gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
Vediamo tutti i dettagli forniti con la Circolare operativa MIMIT del 16 agosto 2025, contenente le linee guida per il nuovo incentivo alle imprese.
Applicazione del Bonus Transizione 5.0
Il bonus fiscale per la Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per le aziende italiane che puntano a modernizzare i propri processi produttivi e a migliorare l’efficienza energetica, con un sostegno fiscale significativo.
Il credito d’imposta è pensato per tutte le imprese residenti in Italia, indipendentemente dalla loro forma giuridica, settore economico o dimensione.
L’obiettivo è quello di incentivare investimenti che portino a una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva o dei processi aziendali, rispettivamente di almeno il 3% e il 5%.
Restano escluse le imprese in stato di liquidazione, fallimento, o sottoposte ad altre procedure concorsuali, nonché quelle che non rispettano le normative sulla sicurezza sul lavoro o risultano inadempienti nei versamenti previdenziali.
Requisiti di risparmio energetico
La circolare del Mimit si sofferma dettagliatamente sui criteri di determinazione del risparmio energetico, necessari per accedere al beneficio.
Viene specificato che la struttura produttiva deve coincidere con un sito, composto da una o più unità locali, in grado di realizzare autonomamente l’intero ciclo produttivo o parte di esso.
Per calcolare il risparmio energetico, si considerano i consumi energetici totali della struttura produttiva, comprensivi dei processi produttivi e dei servizi generali.
Esempi di calcolo del credito d’imposta
Nella circolare, il Mimit fornisce esempi concreti per aiutare le imprese a determinare il credito d’imposta spettante.
In un primo esempio, per un progetto che coinvolge l’acquisto di beni materiali (macchine utensili, robot collaborativi) e immateriali (software), con una riduzione del consumo energetico del 10,78%, l’impresa può includere anche le spese per la formazione del personale. Se il totale dei costi ammissibili è pari a 2.950.000 euro, si cui la spesa per i beni materiali e immateriali è pari a 2.800.000 euro e quella per la formazione a 150mila euro, il credito d’imposta spettante sarà pari a 1.090.000 euro, così strutturato:
- su 2.500.000 euro è riconosciuto un credito d’imposta del 40%
- su 450mila euro è riconosciuto un credito d’imposta del 20%.
Con la comunicazione di avanzamento del progetto e poi del suo completamento, il credito effettivamente concesso sarà ricalcolato così:
- per costi effettivi uguali o superiori a quelli dichiarati nella comunicazione preventiva, il credito sarà pari a quello prenotato;
- per costi effettivi inferiori a quelli preventivati, il credito sarà ricalcolato in proporzione, ad esempio su una spesa effettiva di 2.400.000 euro, il credito sarà pari a 960mila euro.
In un secondo esempio, relativo a una PMI che acquista beni per due diversi processi produttivi, il risparmio energetico calcolato sulla struttura produttiva è del 6,53%. Con costi ammissibili pari a 1.208.000 euro – di cui la spesa per i beni materiali e immateriali è pari a 1.200.000 euro, per la certificazione energetica e la revisione legale dei conti rispettivamente a 5mila e 3mila euro – il credito d’imposta spettante sarà di 488mila euro perchè così strutturato:
- su 1.200.000 euro è riconosciuto un credito d’imposta del 40%;
- su 8mila euro di certificazione energetica e revisione legale dei conti è riconosciuto un credito del 100%.
Anche in questo caso il bonus sarà ricalcolato se i costi effettivi saranno inferiori a quelli dichiarati in fase preventiva.
Nuovi chiarimenti su Industria 4.0
Il MIMIT ha annunciato che ulteriori chiarimenti saranno forniti con una prossima circolare, in particolare per gli investimenti in beni materiali e immateriali nuovi, funzionali alla trasformazione digitale secondo il modello “Industria 4.0”.
In geenrale, le imprese interessate devono seguire le procedure specificate per la prenotazione del beneficio, l’avanzamento e il completamento del progetto.
È infatti essenziale mantenere una documentazione dettagliata dei costi sostenuti e delle riduzioni energetiche ottenute per usufruire correttamente del credito d’imposta.