Sblocco del bonus per investimenti agevolati dal piano Transizione 4.0, sospeso temporaneamente in seguito al provvedimento dell’Agenzia delle Entrate.
Dopo l’emanazione del decreto direttoriale del Mimit riguardante la compensazione dei crediti per gli investimenti del piano Transizione 4.0, dal 29 aprile sono disponibili i moduli per la nuova comunicazione obbligatoria.
Crediti Transizione 4.0: modelli e procedura da seguire
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha emanato il decreto che definisce le regole di invio dei due modelli di comunicazione che le imprese beneficiare devono trasmettere, resi disponibili in formato editabile sul sito del GSE.
Il primo si riferisce ai crediti per acquisto o leasing di beni strumentali 4.0 (materiali o immateriali), il secondo agli investimenti in ricerca e innovazione:
- Modulo 1 investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese;
- Modulo 2 investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.
Il file di proprio interesse deve essere e compilato firmato digitalmente con un certificato di firma elettronica qualificata in corso di validità rilasciato da una Certification Authority.
Ogni comunicazione deve essere trasmessa singolarmente tramite PEC all”indirizzo transizione4@pec.gse.it.
NB: Il file non deve essere stampato e firmato con firma olografa né salvati come immagini o creati tramite scansione: è ammesso il solo salvataggio del file pdf in originale, debitamente compilato (essendo editabile per via elettronica).
Cosa prevede la comunicazione obbligatoria
Il decreto sblocca dunque l’accesso alla compensazione dei crediti d’imposta 4.0 con F24, nelle more dell’apertura di una piattaforma informatica creata ad hoc per la gestione delle comunicazioni.
Il nuovo obbligo di legge è stato introdotto con il Dl 39/2024, che impone come adempimento burocratico l’invio della comunicazione con l’importo stimato degli investimenti e la ripartizione annuale del credito in compensazione.
Non si interviene sul diritto a compensare i crediti maturati, ma si prescrive un obbligo di comunicazione circa l’ammontare complessivo degli investimenti che si intendono effettuare e la presunta ripartizione negli anni del credito in compensazione.
La Ragioneria Generale dello Stato monitorerà il flusso di cassa generato dal Bonus 4.0 per evitare sforamenti rispetto alla spesa programmata.
Il provvedimento si è reso necessario per sbloccare la compensazione dei crediti dopo la sospensione prevista dalla Risoluzione n. 68/E del 12 aprile 2024.