Disponibili nuovi incentivi per l’acquisto di macchine agricole nel Mezzogiorno grazie al credito d’imposta concesso nella ZES Unica Sud, per spese sostenute dal 1° gennaio al 15 novembre 2024.
Il credito d’imposta è quantificato in base alle ed è rivolto alle imprese dei settori della produzione primaria di prodotti agricoli, della loro trasformazione e commercializzazione.
Bonus ZES per macchine agricole: le novità 2024
Il Bonus ZES Macchine Agricole è spendibile nella nuova Zona economica speciale per il Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) e prevede un contributo variabile in funzione delle caratteristiche dell’azienda beneficiaria e della collocazione geografica.
Per il 2024, 2025 e 2026, le imprese che acquisiscono beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nella ZES Unica, viene concesso un credito d’imposta, nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 (qui il link alla mappa interattiva), aggiornata al 7 marzo 2024.
Le condizioni da rispettare: il valore di terreni e immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento agevolato; non sono agevolabili progetti di importo inferiore a 200mila euro.
Quali macchine agricole sono ammesse al contributo
Sono agevolabili tutti gli investimenti per acquisto di macchine agricole (trattori, macchine da raccolta e attrezzature) purché siano nuove e strumentali all’attività d’impresa e parte del ciclo produttivo aziendale.
Sono agevolabili anche i beni acquisiti tramite leasing purché con opzione di acquisto.
Il credito d’imposta può essere ridotto se i beni comprati co agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello di acquisizione o ultimazione oppure entro il quinto anno se vengono dismessi, ceduti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa e strutture produttive diverse da quelle con diritto al contributo.
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Inoltre, i benefici sono soggetti a revoca se le imprese non mantengono l’attività nelle aree dove è realizzato l’investimento agevolato per almeno cinque anni dopo il completamento.